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Pensioni e guerra, Hollande non piace più ai francesi

Allungamento progressivo degli anni di contribuzione necessari ad andare in pensione e incremento, seppur lieve, degli oneri sociali per le aziende. Per percepire una pensione piena, quindi, occorreranno 43 anni di anzianità nel 2035 mentre nel 2020 l’anzianità richiesta sarà di 41 anni e mezzo.

E’ quanto propone in materia di riforma pensionistica il governo di centrosinistra francese guidato dal premier Jean-Marc Ayrault, che ha scatenato la protesta dei sindacati scesi ieri in piazza in tutto il paese.

Tutte d’accordo, le grandi sigle di diverso colore politico – Cgt, Forec Ouvriere, Solidaires e Fsu – hanno voluto così dare un segnale forte al governo prima che la proposta governativa approdi in parlamento, il prossimo 7 ottobre, in particolare per ottenere il cambiamento di alcuni parametri ritenuti “anti-giovani”. Ma la protesta si è concentrata anche su altre richieste: salari, lavoro, condizioni di lavoro”. Ben 180 i cortei e i presidi organizzati ieri in quasi altrettante città, e una grande manifestazione a Parigi. In totale hanno manifestato alcune centinaia di migliaia di lavoratori e cittadini.

Secondo Hollande la contestata controriforma, che dovrebbe avere i suoi effetti a partire dal primo gennaio del 2014, dovrebbe servire a rimettere i conti di Parigi in equilibrio con i parametri dell’UE: un enorme buco di bilancio pesa sul sistema pensionistico, e per salvarlo, avvertono i dirigenti ‘socialisti’, servono 20 miliardi di euro all’anno fino al 2020.

 

Ma i francesi non ci credono, neanche gli elettori socialisti, molti dei quali sono anche indispettiti dall’insistenza del presidente Hollande e del premier Ayrault sulla necessità di tenere le forze armate francesi in prima fila contro la Siria. Il governo francese non è mai stato così impopolare come nelle ultime settimane. Secondo un sondaggio pubblicato oggi Hollande perde altri due punti rispetto al precedente sondaggio di luglio, e si attesta ad un esiguo 30% di consenso. La guerra in Mali aveva elevato le simpatie per Hollande, ma la possibile guerra ora in Siria le abbatte. Soltanto il 35% di francesi sostengono la possibilità di un intervento militare della Francia, mentre il 56% disapprova il modo in cui Hollande gestisce la crisi siriana. Ed ora la controriforma pensionistica presentata dal governo non fa che allontanare gli elettori.

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