E’ salito a 120 il numero dei poliziotti ucraini rimasti feriti negli scontri con i manifestanti antigovernativi che continuano senza sosta a Kiev dal pomeriggio di domenica. Lo fa sapere il ministero dell’Interno ucraino specificando che 80 agenti sono stati ricoverati in ospedale. Altre fonti riferiscono che i feriti finora sarebbero circa 200, di cui 103 ricoverati in ospedale: 42 dimostranti e 61 agenti. E a questi si aggiungono almeno 26 giornalisti.
Da oggi intanto sono entrate in vigore le leggi che inaspriscono le sanzioni contro i dimostranti, con la loro pubblicazione sul giornale ufficiale ucraino Golos Ukrainy. La protesta contro questi provvedimenti ha scatenato la scorsa settimana violenti scontri a Kiev. Appare sempre più difficile nascondere che il nucleo più determinato dei manifestanti sia costituito prevalentemente da bande di fascisti, alla cui testa si trova “Svoboda”, un partito che mantiene legami “fraterni” anche con “Forza Nuova”, nostalgico del collaborazionismo con le SS ucraine.
I ministri degli Esteri dei Ventotto paesi aderenti all’Unione Europea, a margine di una riunione a Bruxelles, hanno dichiarato che “L’Ue è estremamente preoccupata dai recenti avvenimenti in Ucraina ed esorta tutte le parti a cercare, attraverso un dialogo senza esclusioni, una soluzione democratica alla crisi poltiica attuale, che risponda alle aspirazioni del popolo ucraino”. Ma il “ministro degli Esteri Ue” Catherine Ashton ha escluso per il momento il ricorso a sanzioni contro Kiev mentre Washington non esclude sanzioni contro il governo di Viktor Ianukovich. Le sanzioni rischiano però di diventare un boomerang per le potenze della Nato perché a quel punto consegnerebbero obiettivamente mani e piedi l’economia e la sopravvivenza dell’Ucraina alla Russia. Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha detto che i governi europei stanno dando un sostegno vergognoso all’opposizione. ”La situazione – ha aggiunto – sta sfuggendo di mano”.
Sembra però che ci sia stato un primo “abbocco” tra governo e opposizione per mettere fine alla “guerra civile” che ormai scuote l’Ucraina da due mesi. Secondo una deputata della maggioranza, alcuni delegati del governo avrebbero incontrato degli esponenti dell’opposizione, tra cui l’ex ministro Iuri Lutsenko e il braccio destro di Julia Timoshenko, Oleksandr Turcinov.
C’è infine una curiosità che potrebbe interessare molto le correnti ucraine filo-Unione Europea. Dal 1 gennaio 2014, la Lettonia è entrata nell’Eurozona e il costo dei farmaci è già aumentato del 10,7-11,2%. E’ anche aumentato il prezzo del grano con ripercussioni sui generi alimentari. L’aumento dei prezzi di circa il 10% è stato registrato anche nei ristoranti e nei locali per il divertimento. Le uniche riduzioni di prezzo significative sono invece segnalate…. nei servizi finanziari.
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