Non è successo in Ucraina, e neanche in Turchia. E’ successo in Spagna. Alba González Camacho – alias “@albacorazonegro” – una ragazza di 21 anni, è stata condannata ieri ad una pena di un anno di reclusione da parte del tribunale speciale antiterrorismo di Madrid, l’Audiencia Nacional.
La sua colpa? Aver scritto alcuni ‘tweet’ giudicati di natura eversiva dai giudici dell’istituzione ereditata direttamente dai tempi della persecuzione dei dissidenti politici durante la dittatura franchista. “Prometto di tatuarmi la faccia di chiunque spari un colpo alla nuca a Rajoy e un altro a De Guindos” aveva scritto la ragazza su twitter in riferimento al primo ministro e al ministro dell’Economia spagnoli. Incriminati anche altri suoi messaggi che di fronte alla oscena situazione economica e sociale che la Spagna sta vivendo negli ultimi anni, elogiavano i Grapo – Gruppi di Resistenza Antifascista Primo Ottobre – un gruppo armato sorto durante la dittatura fascista come ala militare del Partito Comunista Spagnolo Ricostituito e negli ultimi anni divenuto inattivo dopo la decapitazione della sua direzione.
Tra i messaggi incriminati i seguenti: “Per quanto Carrero è potuto volare in alto non sarà nulla in confronto a come finirà Rajoy quando scoppierà la rivoluzione”; “Che tornino i Grapo, abbiamo bisogno di una pulizia urgente dai fascisti”; “Qualcuno chiami i Grapo che Gallardòn (ministro della giustizia, ndr) sta diventando nazi”. Inoltre il 3 ottobre del 2012 Alba González Camacho incollò sul suo profilo di Twitter una foto di 44 prigionieri politici dei Grapo “con lo scopo di esaltare la loro attività come membri della suddetta organizzazione”. In altri casi ha espresso solidarietà al leader basco Arnaldo Otegi, rinchiuso da anni nelle carceri spagnole per reati d’opinione, ed ha difeso l’uso della ghigliottina sui membri della famiglia reale e del governo.
L’avvocato della giovane ha coinvinto Alba a patteggiare la pena – un anno di reclusione e sette anni di inabilitazione assoluta dai pubblici uffici – con il pubblico ministero, che chiedeva due anni di carcere e otto di inabilitazione, e alla fine il processo non si è celebrato. Per ora la ragazza non sconterà la condanna, ma verrà rinchiusa in una cella se dovesse “ricadere nell’errore”, cioè nel reato di ‘incitamento al terrorismo”.
La ragazza ha circa 7000 followers ed è molto attiva sui social network, forse troppo. Da oggi dovrà stare molto attenta a ciò che scrive… mentre migliaia di fascisti potranno continuare a pubblicare impunemente sui social network slogan a favore della dittatura, di Franco, di Mussolini, di Hitler, delle camere a gas e della fucilazione dei partigiani.
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