Da mesi si susseguono in Bretagna, nel nord-est della Francia, proteste e manifestazioni contro il maxi-aeroporto che il governo guidato dal premier socialista Ayrault pretende di costruire a Nantes nonostante la ferma opposizione della popolazione locale.
Grandi mobilitazioni si erano già svolte nelle settimane scorse ma sabato il movimento di opposizione alla grande opera – ribattezzata Ayraultport – ha vissuto una vera e propria esplosione, con circa 50 mila manifestanti arrivati da tutta la regione per dire un no forte e chiaro alla devastazione del territorio voluta dall’ex sindaco della città ed ora premier. Secondo i contestatori il maxiaeroporto previsto a Notre-Dames-des-Landes è costoso, inutile, e distruggerà centinaia di ettari di aree protette, aumentando enormemente l’inquinamento acustico e ambientale in una regione già servita da numerosi scali.
La rabbia era palpabile fin dal mattino nella città bretone, dove sono arrivati centinaia di trattori da varie località della Francia manifestando un malessere all’interno di alcuni settori – quello agricolo in primo luogo – che già in passato avevano contestato le scelte del governo e le imposizioni dell’Unione Europea che hanno portato ad una rapida deindustrializzazione di alcune regioni, tra le quali proprio la Bretagna.
La manifestazione si è svolta per ore in maniera tranquilla ma determinata, nonostante la prefettura avesse completamente blindato la città, istituito una vera e propria zona rossa e cambiato il percorso del corteo all’ultimo momento. “Durante il percorso è stata sanzionata la sede dell’azienda Vinci, appaltatrice e gestrice del cantiere del nuovo aeroporto, il Tribunale amministrativo di Nantes e la sede di SNCF. Non sono mancate nemmeno le iniziative in sopporto alle manifestazioni No Tav che si sono tenute in più di 40 città italiane. È stato appeso uno striscione contro la criminalizzazione del movimento no tav e per chiedere l’immediato rilascio di Chiara, Niccolò, Claudio, Mattia e per tutti gli attivisti/e colpiti/e da operazioni giudiziarie” scrive il sito www.infoaut.org.
Ma poi, quando la manifestazione ha tentato di avvicinarsi alla zona interdetta della città ed ha cominciato a far pressione sulle transenne sono scoppiati i primi tafferugli e la polizia è intervenuta con gli idranti, i lacrimogeni e le granate stordenti, mentre i settori più militanti del corteo hanno cominciato una guerriglia urbana con lancio di sassi e petardi che è durata per più di due ore e che alla fine si è saldata con una decina di arrestati e un gran numero di feriti e contusi. I quotidiani francesi – sicuramente amplificando i fatti e dandone una lettura allarmistica per tentare di colpevolizzare la protesta e costringere così i partiti più moderati della sinistra a sfilarsi dalle contestazioni – raccontano di una città “messa a ferro e fuoco da un migliaio di teppisti”, con ingenti danni a negozi e arredi urbani, commissariati saccheggiati, poliziotti feriti.
Il giorno seguente il premier in persona ha attaccato i Verdi ed ha chiesto loro di “uscire dall’ambiguità” in quanto – ha detto Ayrault – non si può essere al governo e appoggiare chi contesta in maniera violenta una decisione dello stesso.
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