Mentre da varie parti – compresa la giunta golpista ucraina – si afferma che l’esercito russo sta ripiegando dalla frontiera con l’Ucraina, proprio in queste ore il parlamento di Kiev, depurato dalla maggior parte dei deputati comunisti e del partito delle Regioni, ha dato il suo nulla osta ad esercitazioni militari con la partecipazione di Paesi aderenti alla Nato e all’Ue. Una decisione che non va esattamente nel senso di una distenzione dei rapporti con Mosca…
Il presidente ad interim dell’Ucraina Oleksandr Turchinov la settimana scorsa aveva chiedo alla Rada Suprema di autorizzare esercitazioni militari con alcuni partner della Nato, che porteranno truppe statunitensi proprio a ridosso del confine con la Russia e con le truppe di Mosca dispiegate in Crimea. Le manovre militari in questione saranno condotte durante l’estate.
Turchinov ha riferito di un programma per due diverse esercitazioni con la partecipazione statunitense, Trident e Sea Breaze. Inoltre, Kiev intende condurre altre manovre, in due tempi, con truppe dalla Polonia, dalla Moldova e dalla Romania.
Intanto i ministri degli Esteri della Nato si riuniscono a Bruxelles per mettere a punto una strategia comune sulla crisi in Ucraina e studiare un rafforzamento della presenza militare dell’alleanza Atlantica nell’Europa Orientale. L’Alleanza Atlantica afferma che darà mandato al comando militare (Saceur) di fare piani per rinforzare la risposta di ‘autodifesa’ nei paesi baltici ed est-europei. Il mandato, riferiscono fonti Nato, include il dispiegamento di mezzi aerei, navali e di terra, l’aumento del livello di prontezza della riposta, la revisione dei piani di difesa e delle esercitazioni.
La riunione, alla quale partecipa anche il ministro degli esteri italiano Federica Mogherini, procederà parallelamente a un’esercitazione sulla sorveglianza dei cieli sopra i Paesi Baltici, anche in questo caso una provocazione nei confronti di Mosca con il sorvolo del confine da parte di caccia svedesi e statunitensi. Secondo quanto recita la dichiarazione già approvata dai ministri riuniti a Bruxelles l’Alleanza Atlantica sospende “ogni tipo di cooperazione pratica, militare e civile, con la Russia” in risposta a quella che viene considerata l’illegale annessione della Crimea da parte di Mosca (sancita da un partecipatissimo referendum popolare nella quale gli elettori hanno quasi all’unanimità votato ‘si’). Anche se, ha chiarito la riunione ministeriale della Nato, l’Alleanza militare occidentale continuerà a celebrare riunioni bilaterali con Mosca attraverso il Consiglio Russia-Nato con il coinvolgimento al più alto livello degli ambasciatori” per mantenere qualche tipo di dialogo con gli ormai avversari.
In un incontro con i giornalisti prima della riunione coi ministri degli Esteri, a Bruxelles, il segretario generale Anders Fogh Rasmussen ha sottolineato che “l’aggressione della Russia all’Ucraina sfida la nostra visione di un’Europa libera e pacifica. Cambia in modo fondamentale lo scenario di sicurezza in Europa e causa instabilità ai confini della Nato”. Rasmussen poi ha avvertito: “Se necessario non esiteremo a fare passi ulteriori per assicurare l’effettiva deterrenza e difesa con un aggiornamento dei piani che include un aumento delle esercitazione e un appropriato dispiegamento di forze che dipendono dagli sviluppi della situazione”.
Sull’aggressività Nato in Ucraina però va registrata la cautela dei due paesi guida dell’Unione Europea, che segnalano una differenziazione non ci circostanza rispetto ai piani statunitensi nell’area. Secondo i rappresentanti di Parigi e Berlino l’Alleanza “deve evitare provocazioni” e “non dare pretesti a Mosca per una ulteriore escalation” e per questo i due paesi si dicono contrari ad una presenza diretta della Nato in Ucraina, evocata ieri dall’ambasciatore di Washington.
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