Spionaggio er sapere, nuove armi per combattere. Hanno le idee chiare, negli Stati Uniti, su come andrà il mondo nei prossimi anni…
Il Pentagono «arruola» Hollywood. Per creare i soldati del futuro per le proprie forze speciali, con «armature» simili a quelle di Iron Man, ha dato l’incarico al più famoso studio cinematografico in fatto di effetti speciali. A equipaggiare l’elite delle forze armate americane – dai Berretti Verdi agli uomini della delta Force, passando per i Navy Seals – sarà la Legacy Effects: il massimo in circolazione, con alle spalle più di una nomination agli Oscar, grazie a film come «Terminator», «RoboCop», «Captain America» e, appunto, «Iron Man».
Ora però la società di servizi speciali per il cinema è chiamata a fare sul serio, e a realizare il progetto Talos (Tactical Assault Light Operatore Suit) messo a punto dal Dipartimento alla Difesa americano. Un piano che – come spiegano i responsabili – è nato dall’esperienza sul campo nelle guerre in Iraq e Afghanistan e che porterà a «una vera e propria rivoluzione», cambiando radicalmente il modo di combattere dei soldati Usa.
L’obiettivo è quello di dotare i team più addestrati delle forze armate con un equipaggiamento in grado di aumentare il grado di protezione, resistendo anche ad armi non convenzionali, e di garantire prestazioni innovative, come quella di muoversi sotto la spinta di una forza propulsiva. Proprio come il supereroe dall’armatura super tecnologica che gli permette anche di volare. In particolare, i guerrieri del futuro – secondo il progetto Talos – saranno dotati di arti bionici, esoscheletro a prova di proiettili e schegge, batteria per l’auto-alimentazione e un sistema di caricamento dei dati ricevuti dai droni e proiettati su un display trasparente montato all’interno dell’elmo.
La Legacy Effects ha già cominciato a lavorare sul design delle nuove armature (professionisti in “effetti speciali” non possono certo fare altro, se non dare un aspetto accattivante o terrificante a congegni militari che dovranno, innanzitutto, funzionare davvero); ma nel progetto altamente tecnologico sono coinvolte altre aziende specializzate, ricercatori universitari ed esperti governativi.
Il risultato che si vuole raggiungere – definito “affascinante” dai propagandisti dei nostri media – è quello di permettere al soldato di correre e saltare senza fatica pur indossando un carico di decine di chili, grazie a dei micro-motori e all’esoscheletro, la struttura cibernetica esterna.
Almeno in teoria, poi, il «cybersoldato» sarebbe in grado di curarsi da solo le ferite sul campo, applicando una sorta di lacci emostatici gonfiabili nel caso – definito comunque “raro” – che l’indistruttibilità dello scafandro venisse violata. La nuova corazza, infine, dovrebbe alloggiare anche scorte di ossigeno in caso di attacco ai gas, un sistema di raffreddamento per mantenere la temperatura a livelli accettabili e una serie di sensori per trasmettere ai quartier generali i segnali sulle funzioni vitali del combattente. Fantascienza? Forse tra uno o due anni realtà, assicurano gli esperti.
A quanto pare hanno idee chiare anche sui tempi: godetevi questi due anni, insomma, poi sarà dura…
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