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La UE: “Renzi? Faccia quel che deve e non chieda strappi alle regole”

«Discutere di una maggiore flessibilità nell’interpretazione del Patto di Stabilità è pericoloso, è un dibattito sbagliato» e «per l’Italia è più importante varare finalmente le importanti riforme» promesse dagli ultimi governi.

Una vera e propria lezione di coerenza – neoliberista, sia chiaro – che arriva direttamente dai vertici dell’Unione Europea. Non usa mezzi termini il nuovo commissario europeo per gli Affari economici e monetari, il finlandese Jyrki Katainen, nell’intervenire nel dibattito su un possibile allentamento delle norme di rigore.

In un’intervista che apparirà domani sul giornale tedesco ‘Die Welt’, il commissario finlandese ha spiegato di voler «evitare qualsiasi ipotesi sulla possibilità di trovare un modo creativo per eludere» il Patto.

In risposta alle richieste di flessibilità avanzate dal premier Matteo Renzi, esplicitamente, Katainen ricorda che «i due precedenti governi (italiani) hanno varato importanti riforme e l’attuale esecutivo ha obiettivi ambiziosi. Ma sarebbe d’aiuto se si realizzasse ciò su cui si è già trovato un accordo».

«Le medicine fanno bene solo se vengono assunte» commenta l’ex premier finlandese, candidato a sostituire il suo connazionale Olli Rehn anche nella prossima Commissione Juncker. Katainen si conferma contrario a misure di stimolo dell’economia che passino attraverso una crescita del debito: «Le possono varare solo quei paesi che possono permetterselo. E nell’Eurozona ci sono paesi vulnerabili che non possono farlo».

«La loro crescita debole non è solo un problema ciclico, ma è il risultato di una scarsa competitività. E contro questo dato – conclude Katainen – non sono di nessun aiuto misure» del genere.

Insomma, il percorso del “semmestre europeo”, tanto gonfiato dalla propaganda governativa, si annuncia più scabroso del previsto proprio sul versante dove appariva più tranquillo (la Troika). Sarebbe il caso di farsi sentire anche da quest’altro lato, no?

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