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Francia. Dopo il 5 dicembre, rafforzare lo sciopero e generalizzare la mobilitazione!

Dopo l’incredibile giornata di sciopero nazionale di ieri, #5dècembre, che ha visto scendere in piazza più di 1,5 milioni di persone in più di 250 manifestazioni che hanno avuto luogo in tutta la Francia (a Parigi circa 250 mila manifestanti), è il momento di continuare ed intensificare il braccio di forza contro il governo Macron e il suo sistema di politiche neoliberiste.

La determinazione dei manifestanti del corteo parigino, che è riuscito a ricomporsi nonostante le cariche della polizia e ad arrivare compatto fino a Nation, ha dimostrato che è possibile creare una risposta concreta ed unitaria che non cada nelle trappole voluta dal prefetto Lallement e dal ministro degli interni Castaner attraverso le loro manovre di repressione poliziesca.

Ancora una volta, i media mainstream si sono dimostrati asserviti alla narrazione del governo, manipolando l’informazione e riportando le scene di scontri per diffondere panico e paura per poi giustificare l’intervento repressivo delle forze dell’ordine.

Allo stesso tempo, non una parola sulle violenze della polizia, sugli arresti, sui lacrimogeni e le nasse utilizzate nei confronti dei manifestanti, con l’intento di dissuadere la partecipazione alla manifestazione. Emblematico il momento il cui i pompieri, in sciopero per ottenere il riconoscimento come mansione usurante e quindi il pensionamento anticipato, hanno fatto arretrare i CRS che stavano per caricare il corteo dopo l’ennesimo lancio di lacrimogeni.

L’adesione alla #GrèveGénérale è stata massiccia, tanto nel pubblico quanto in quello privato, nei diversi settori dell’industria e dei servizi, con il trasporto pubblico praticamente paralizzato, sia nell’Ile-de-France che nella capitale.

Studenti, precari, lavoratori, disoccupati, #GiletsJaunes, militanti di organizzazioni politiche e sociali, tutte e tutti hanno manifestato insieme la loro rabbia sociale contro la riforma delle pensioni – ultimo attacco allo Stato sociale da parte del governo Macron – e ancor di più contro questo sistema che genera precarietà, disoccupazione e povertà, che redistribuisce la ricchezza verso l’alto togliendo risorse alle classi popoli, che alimenta la guerra tra poveri, e che foraggia il razzismo e la discriminazione di genere.

Diversi sindacati hanno già fatto appello alla “grève reconductible”, ovvero a continuare lo sciopero ad oltranza nei prossimi giorni e settimane: dal trasporto pubblico della RATP, agli cheminots della SNCF, agli insegnanti dell’istruzione superiore, ecc…

Non mancheranno altre adesioni nè azioni di bloccaggio nei diversi centri industriali, nelle raffinerie, nei porti, in altri luoghi di lavoro. L’obiettivo è chiaro: il ritiro immediato ed incondizionato della riforma pensionistica, senza negoziazioni, e misure immediate di incremento dei salari e delle pensioni.

La giornata del 5 dicembre è stata un successo e l’inizio di una nuova convergenza di lotte in un movimento sociale di protesta generalizzato e combattivo che condivide le stesse rivendicazioni e che attacca lo stesso nemico di classe.

Ieri è stato fatto un primo passo; ora è necessario continuare nella stessa direzione, consolidare ed organizzare la protesta, rafforzare il movimento ed estendere la mobilitazione.

Per domani sono già previste nuove manifestazioni interprofessionali e cortei in concomitanza con l’Atto dei Gilets Jaunes.

Qui sème la misère récolte la colère!
Ce n’est qu’un début continuons le combat!

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