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Israele. “Fuoco amico sulla casa di Netanyahu”. Si combatte in Libano e a Gaza

Tre persone sono state arrestate in Israele nelle prime ore di oggi dopo che due bombe illuminanti, lanciate dal mare, sono cadute ieri nel cortile della residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Caesarea, circa 50 chilometri a nord di Tel Aviv. Shin Bet e della polizia israeliana, hanno avviato un’indagine urgente sull’accaduto.  Tra gli arrestati pare che ci sia anche un generale della riserva. Ma il fatto ha scatenato durissime polemiche politiche relative al “fronte interno” della guerra di Israele.

In un post su X, il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha chiesto il licenziamento del procuratore generale Gali Baharav-Miara, invocando i principi della legge ebraica associati al tentato omicidio per giustificare la sua posizione.

Karhi è intervenuto dopo che la scorsa notte sono stati sparati razzi contro la casa del primo ministro Benjamin Netanyahu a Cesarea, accusando il procuratore generale di non aver affrontato la violenza interna e l’incitamento da parte dei manifestanti antigovernativi, Karhi sostiene che Baharav-Miara è “seduta con le braccia incrociate, concedendo loro legittimità e rifiutandosi di fermare questo pericoloso deterioramento”.

Aggiunge che ciò che descrive come la sua incapacità di agire “ci sta avvicinando a grandi passi a una catastrofe – all’omicidio del primo ministro”.

Libano. Scontri sul terreno

In Libano si segnalano intensi scontri terrestri tra le Forze armate israeliane (Idf) e i combattenti di Hezbollah. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Al Akhbar”, affiliato a Hezbollah, le forze israeliane stavano avanzando nel settore di Khiam, circa 100 chilometri a sud-est di Beirut e a circa 4 chilometri dalla Linea Blu, la linea di demarcazione tra Libano e Israele, cercando di penetrare nei quartieri interni attraverso l’area del famigerato carcere di Khiam. Nella zona occidentale del Libano meridionale, Hezbollah ha confermato in un comunicato ufficiale che la scorsa notte si sono verificati combattimenti tra le sue unità e le forze terrestri israeliane nell’area di Chamaa.

Al Akhbar” ha riferito che l’esercito libanese ha intanto evacuato i suoi soldati della Quinta brigata dagli avamposti nella zona di Al Bayada, situata lungo l’asse che collega il villaggio di Chamaa alla costa, circa 125 chilometri a sud di Beirut e a breve distanza dalla Linea Blu. L’area di al Bayada riveste una rilevanza strategica significativa. Si tratta di una zona sopraelevata che domina la costa e l’area di Mansouri, e potrebbe costituire un punto di partenza per un’avanzata terrestre più profonda verso la città di Tiro.

Gaza. Ucciso militare . Raid israeliani, decine di palestinesi uccisi

A Gaza un sottufficiale dell’esercito israeliano è stato ucciso da un cecchino palestinese ieri durante i combattimenti a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Con la sua morte, il numero totale dei caduti israeliani dall’inizio dell’offensiva terrestre contro Hamas e nelle operazioni al confine sale a 376. Complessivamente sino ad oggi sono 796 i soldati israeliani dichiarati ufficialmente caduti, durante e dopo l’attacco palestinese del 7 ottobre 2023.

Parallelamente, le autorità sanitarie di Gaza hanno riferito che decine di palestinesi sono rimasti uccisi o feriti in un raid aereo israeliano su un edificio a Beit Lahiya. Inoltre, un altro attacco israeliano avvenuto oggi colpito una casa nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, ha causato almeno dieci morti. 

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