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Pirati nazisionisti attaccano la Global Sumud Flotilla

Ultim’ora: in risposta all’attacco alla Global Sumud Flotilla a Roma è stato convocato un presidio e conferenza stampa alle ore 14.00 a Montecitorio. A Milano l’appuntamento è in piazza della Scala alle 18.00, a Bari alle 18.30 sotto la Prefettura, a Mestre sotto il Comune alle 18.00, a Bologna alle 19.30 in piazza del Nettuno, a Brescia alle 18.00 in piazza Rovetta, a Pisa alle 18.30 in piazza XX Settembre, a Livorno dalle 13.00 al porto al varco Valessini, a Terni ore 18.00 piazza della Repubblica, a Modena ore 18.30 in piazza Matteotti, a Catania ore 18.00 via Etnea angolo Prefettura, a Trieste alle 18.00 sotto la Prefettura, a Napoli alle 18.30 in Largo Berlinguer. In aggiornamento………

Almeno 15 droni hanno sorvolato ogni dieci minuti a bassa quota le imbarcazioni e in particolare l’Alma, si legge nei post della Flotilla. Poi sono state udite esplosioni. Dalle prime notizie, e soprattutto dai dettagli “militari”, sembra che questo attacco sia  ancora solo una ripetizione su grande scala degli attacchi portati nei porti della Tunisia.

In pratica un vasto “bombardamento” effettuato con ordini incendiari, spray urticanti, bombe sonore, il cui scopo immediato è chiaramente quello di intimorire l’insieme della Flotilla. Ma è ovviamente anche un “avviso” delka disponibilità israeliana a fare qualsiasi cosa, per quanto ignobile e illegale, per impedire che arrivi a Gaza.

L’attivista tedesca Yasemin Acar ha riferito su Instagram che cinque imbarcazioni sono state attaccate.

Esplosioni, droni non identificati e disturbo delle comunicazioni. Stiamo assistendo in prima persona a queste operazioni psicologiche, proprio ora, ma non ci faremo intimidire“, hanno assicurato i partecipanti alla missione.

Il limite cui Israele e i suoi alleati sono disposti a spingersi per prolungare gli orrori della fame e del genocidio a Gaza è disgustosa. Ma la nostra determinazione è più forte che mai“, assicurano gli attivisti. “Queste tattiche non ci scoraggeranno dalla nostra missione di portare aiuti a Gaza e rompere l’assedio illegale. Ogni tentativo di intimidirci rafforza solo il nostro impegno. Non saremo messi a tacere. Continueremo a navigare“.

L’attacco subito questa notte ha provocato danni a undici imbarcazioni. https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=1936431103864169&id=100024918934284&rdid=aIhE5mIx6jqBWxXL

La referente italiana della missione umanitaria, Maria Elena Delia, in un post su Instagram ha spiegato che “La barca Zefiro è stata colpita e danneggiata. E’ stato distrutto un sostegno dell’albero“. https://www.facebook.com/watch/?v=1101375471979195&rdid=vaqQMNxxth5srhbz

Al momento, ha raccontato, “siamo in acque internazionali vicino alla Grecia. Quello che sta accadendo è nella totale illegalità“. Gli autori del raid “hanno attaccato con bombe sonore, danneggiato le barche e messo a rischio la vita delle persone“, ha sottolineato.

La Flotilla “ha già allertato la Farnesina”, ha spiegato, “quello che sta accadendo è di una gravità senza precedenti“. Sul piano legale, secondo il diritto internazionale, un attacco del genere si qualifica come un “atto di pirateria internazionale”. https://www.instagram.com/reel/DO9rEpOCl84/?igsh=Y2N5MjJ1b3NreWM3

E naturalmente il fatto che Israele, per motivi incomprensibili, sia considerata una “democrazia”, aggrava e non diminuisce la gravità dei crimini di guerra che sta compiendo da decenni ma soprattutto ora. Un genocidio o un atto di pirateria “democratici”, insomma, sono la dimostrazione che chi li compie pensa di essere al di sopra e contro il resto dell’umanità. Suprematisti tanto quanto i nazisti – anche Hitler era stato eletto, infondo – si comportano contro il resto del mondo come liberi massacratori protetti dalla potenza statunitense.

E’ da sottolineare, in proposito, che questo attacco è avvenuto poche ore dopo che l’Onu, pressoché al completo (tranne Israele e i suoi sempre meno complici dichiarati, tra cui il governo italiano), aveva ospitato il dibattito sul riconoscimento della Palestina come Stato. Un modo di dimostrare il disprezzo sionista per tutto il mondo, insomma.

La Sumud Flotilla attualmente conta 51 navi, la maggior parte delle quali si trova al largo dell’isola greca di Creta, quindi in acque internazionali, a centinaia di chilometri dalle coste di Gaza (le cui acque territoriali sono comunque di proprietà palestinese, non israeliana).

Sono cariche, come il mondo sa perché lo ha visto in diretta tv, di aiuti umanitari per le popolazioni sotto assedio.

Il governo nazisionista di Israele aveva ribadito lunedì che non permetterà alle barche di raggiungere Gaza, così come aveva fatto nei due precedenti tentativi degli attivisti di raggiungere Gaza via mare, a giugno e luglio.

Questo attacco, così come i due avvenuti in Tunisia, li inquadriamo in una “normale” strategia militare che, da buoni genocidi, non distingue affatto tra miliziani e civili, tra palestinesi e cittadini di altri 44 paesi (sperando che i loto ministri degli esteri siano più “audaci” di Tajani – non serve molto, in fondo), per tentare di “sfoltire” la dimensione della Flotilla.

Attendiamo comunque con pazienza i negazionisti dei media che ricominceranno a parlare di “giallo” o di “un incidente a bordo” (di 11 imbarcazioni contemporaneamente… ne sarebbero comunque capaci, non gli manche il bronzo sulla faccia).

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