Riceviamo e pubblichiamo dal Madagascar la corrispondenza di un lettore di Contropiano
La situazione nella capitale Tananarivo è caotica e le notizie ultime parlano del Presidente Andry Rajolina che potrebbe essersi rifugiato nell’ambasciata francese. Poco fa un piccolo aereo proveniente dal Madagascar è atterrato a Mauritius dopo essere stato respinto dalla francese Reunion. Alcuni organi di stampa affermano ci fosse a bordo un ministro del governo malgascio.
I video che si vedono on line mostrano una marea di gente in piazza, festosa e insieme ai militari della CAPSAT che ormai sono interni alla mobilitazione generale.
Un comunicato del Presidente di questa mattina parlava chiaramente di colpo di stato ma è chiaro che qui, almeno sino ad ora, non c’è alcun colpo di stato ma è la popolazione che si è rivoltata ad un governo corrotto che ha tradito qualsiasi promessa di rimettere in piedi un paese che è uno dei più poveri al mondo.
L’Unione Africana è intervenuta poco fa con una dichiarazione che invita alla calma e al confronto ma di fatto appoggia il governo attuale, o meglio forse dovremmo dire l’ex governo.
La Capsat è una formazione di élite delle forze armate che anche nel 2009 intervenne per spodestare l’allora presidente ed appoggiare Rajolina che però nel tempo ha tradito qualsiasi aspettativa del popolo. Ormai, comunque, anche altri reparti delle forze armate e della gendarmeria hanno preso posizione e si stanno schierando dalla parte del popolo malgascio
La rivolta, guidata da Generazione Z, un’aggregazione composta principalmente da giovani ed emersa soprattutto dalle Università, ha preso il via da due argomenti specifici: la carenza di energia elettrica e di rifornimenti idrici che sta tormentando la popolazione da anni.
Ma la vera ragione della protesta, sfociata ora in vera e propria rivolta popolare, è la povertà. In un paese dove le ricchezze minerarie e le possibili attività economiche, sia minerarie, sia industriali, sia agricole, potrebbero essere enormi la maggioranza della popolazione è allo stremo e, per dirla come la conosciamo noi, non arriva neanche alla prima settimana.
Le ragioni sono soprattutto la corruzione, compenetrata ad ogni livello delle istituzioni e la svendita continua ai desiderata dei paesi stranieri dall’altra.
In una dichiarazione congiunta, Gen Z Madagascar, Gen Z Ankatso, Assedu-Mada, Taninjanaka Free Madagascar e Tolom-bahoaka affermano che la loro mobilitazione non mira esclusivamente a occupare la Piazza 13 Maggio ad Analakely. L’obiettivo, specificano, è avviare un processo di riforme profonde e una “pulizia” del sistema attuale.
Denunciano qualsiasi decisione politica presa senza la partecipazione diretta dei giovani e respingono qualsiasi tentativo di cooptazione politica o manovra al di fuori del loro movimento.
Di fronte al rischio di abusi, i gruppi invitano alla calma e alla vigilanza, sollecitando il rafforzamento dei comitati di vigilanza comunitari.
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