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Roma: arrestati Paolo di Vetta e altri 4 attivisti

Paolo Di Vetta, dirigente dell’Unione Sindacale di Base e coordinatore dei Blocchi Precari Metropolitani, è stato di fermo dal primo pomeriggio di oggi insieme ad altri 4 attivisti dei movimenti sociali della capitale – altri due dei BPM e due del Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa – dopo essere stato malmenato e poi prelevato dalla Polizia dal pronto soccorso dell’Ospedale Santo Spirito di Roma. Di Vetta è stato trattenuto a lungo insieme agli altri attivisti presso il Commissariato Trevi, in attesa di processo per direttissima che potrebbe svolgersi già domani mattina, e poco fa è stato condotto in un altro commissariato la cui ubicazione non è però stata comunicata.

L’aggressione è avvenuta nel corso di una pacifica manifestazione di protesta che si è svolta questa mattina a Roma in via della Mercede, davanti alla sede del CIPE, Comitato Interministeriale perla Programmazione Economica, dove oggi dovevano essere stanziati 20 milioni di Euro per le “compensazioni” richieste dal Presidente della Regione Piemonte Cota perla tentare di comprare il consenso di una parte della Val Susa nei confronti della Torino Lione. I manifestanti sono stati prima caricati, poi accerchiati ed identificati dalle forze di Polizia.

Denuncia Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB: “È gravissimo che una manifestazione assolutamente pacifica, tesa a chiedere di spostare lo stanziamento di ingenti fondi pubblici da una mega opera inutile e dannosa comela TAV alle emergenze sociali, quali la casa, il diritto al lavoro e al reddito, venga aggredita violentemente dalle forze dell’ordine”. “È evidente – sottolinea Leonardi – che la totale chiusura del Governo Monti-Napolitano sulla TAV sta producendo l’aumento di atti repressivi nei confronti di chiunque, in Val Susa o nel Paese, osi mettere in discussione gli interessi che si celano dietro alle cosiddette ‘grandi opere’ comela TAV. Si tratta di una politica miope ed antidemocratica, che non tiene conto della profonda e crescente contrarietà nei confronti di questi progetti, obsoleti, devastanti ed appetibili per la criminalità organizzata”.  “Chiediamo l’immediata liberazione di Paolo Di Vetta e di tutti gli attivisti in stato di fermo, la fine della repressione e l’avvio di un dialogo costruttivo che tenga conto degli interessi reali del Paese”, conclude il dirigente USB.

Dalle 18 i movimenti sociali della capitale, i coordinamenti di lotta per la casa e l’USB stanno realizzando un’assemblea cittadina nei locali del Volturno Occupato per decidere quali iniziative di solidarietà intraprendere con Di Vetta e con gli altri attivisti arrestati mentre da Casal Boccone arrivano le notizie dello sgombero della palazzina occupata da centinaia di famiglie lo scorso 8 gennaio. Tutte le realtà che hanno partecipato all’assemblea hanno convocato per domani mattina alle 9 un presidio di massa in solidarietà con i 4 attivisti arrestati. Uno dei fermati è stato rilasciato durante il pomeriggio.

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