Un pezzo importante del “saper fare” italiano non viene venduto all’estero: viene svenduto. L’Italia con questa operazione perde così il controllo di un’impresa che ne ha scandito la storia industriale e lo sviluppo economico italiano.
Quel che sta succedendo su Telecom è nient’altro che la conclusione del delitto perfetto progettato a orologeria – più per insipienza e avidità che per calcolo – ai danni di Telecom Italia dapprima dal governo Prodi che la privatizzò disastrosamente nel ’97, accontentandosi di appena 24 mila miliardi di lire (e allora l’azienda era ricchissima) e affidandola nelle mani dell’Ifil degli Agnelli; e poi da quello diD’Alema che la lasciò stuprare da un’Opa a leva architettata da un gruppo di suoi compagnucci “prenditori” che l’ha sderenata di debiti (100 mila miliardi di vecchie lire) scaraventando dentro il bilancio Telecom tutti i costi sostenuti per la scalata; per terminare con l’era di Tronchetti Provera che la prese a debito e la spolpò a dovere.
E così l’infrastruttura forse più importante per lo sviluppo dell’economia futura – la rete in banda larga o quel che ne costituisce il presupposto – finisce in mani straniere.
Il gruppo spagnolo, dopo che per sette anni hanno in tutti i modi boicottato la crescita di Telecom Italia in Europa come in Sud America, forte appunto in molti altri mercati europei come la Germania oltre che in Spagna, nonché in Argentina e Brasile, l’acquista per pochi spiccioli nonostante sia oppresso da una montagna di debiti.
Alierta (Telefónica España) non intende investire sulle tlc italiane, in quanto intende semplicemente immobilizzare un potenziale concorrente in America Latina che con le sue società controllate Telecom Argentina e Tim Brasil, le uniche che producono utili, segnando le sorti di Telecom Italia.
Infatti indiscrezioni parlano di una possibile vendita di Tim Brasile, la società di telefonia mobile potrebbe essere suddivisa tra la stessa Telefonica, il gruppo America Movil di Carlos Slim e Oi-Brasil. C’è poi l’Argentina, dove Telefonica e Telecom Argentina (gestita e partecipata da Telecom Italia, ma in condominio azionario con i Werthein) si contendono quasi testa a testa la leadership del mercato.
Dopo che per anni la «gallina dalle uova d’oro» è stata una macchina da soldi che ha propiziato arricchimenti e carriere, i grandi “prenditori Italiani” dopo averla spolpata per bene pensano bene a liberarsene.
A valle restano altri nodi da sciogliere, in teoria doveva essere all’esame del Cda del 3 ottobre, come il Piano Industriale in cui è previsto una riorganizzazione con l’ipotesi di societarizzareoltre la rete d’accesso, anche l’attività di customer care, i servizi per la clientela business e quelli per la clientela retail.
Che ne sarà di Telecom Italia, Asset strategico per il Sistema-Italia ?
E’ indispensabile la NAZIONALIZZAZIONE, senza alcun indennizzo, delle imprese di interesse strategico per il Paese, a partire da Telecom, Alitalia, l’ILVA di Taranto ecc. sottraendole ai pescecani che le hanno spolpate negli anni grazie alle compiacenze dei governi di ogni colore e dei sindacati complici e mettendole sotto il controllo pubblico garantendone il rilancio occupazionale.
Sulla vicenda Telecom vedi anche:
Italia colonia. Nazionalizzare Ilva, Fiat, Alitalia, Telecom
L’industria in svendita. Telecom diventa spagnola
Aziende strategiche. in Italia le società straniere fanno shopping
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