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Granarolo. Mano pesante della polizia contro i picchetti dei lavoratori

E’ stato proclamato lo stato di agitazione in risposta agli scontri di oggi davanti ai cancelli Granarolo. Lo annuncia Fabio Zerbini, dell’esecutivo nazionale del SI Cobas che la scorsa settimana aveva subito un pestaggio per la sua attività sindacale.
Mentre prosegue e si rafforza la campagna nazionale che sfocerà in un prossimo sciopero nazionale del settore (come da mandato delle assemblee nazionali del 30 dicembre 2013 a Bologna e del 19 gennaio 2014 a Milano), si invitano tutte le strutture di base del sindacato, e tutti i militanti solidali, a livello nazionale, a intraprendere adeguate forme di mobilitazione politica ed economica a sostegno della vertenza Granarolo che, col passare dei mesi, manifesta inalterata e addirittura crescente, tutta la sua forza.
Una mobilitazione che sta costringendo le forze repressive dello stato a manifestare il loro aperto sostegno ai veri padroni della “rossa” Emilia Romagna, quella Legacoop, che licenzia gli attivisti sindacali scomodi e invoca il manganello a difesa dei propri democratici profitti; quella stessa Legacoop che a Lampedusa, gestisce le torture contro i fratelli immigrati che sbarcano da oltre Mediterraneo, in nome della legge Turco-Napolitano-Bossi-Fini

Continua la lotta dei facchini della Granarolo di Bologna dopo che ieri un picchetto a sorpresa dal presidio permanente ha fatto riprendere le iniziative di blocco che vanno avanti da svariati mesi. Quest’oggi quindi un altro blocco che vede protagonisti i facchini della Granarolo che reclamano dignità per le proprie condizioni lavorative e il reintegro di tutti i lavoratori. Mentre il blocco era in atto ai cancelli e che di fatto impediva il passaggio in entrata ai numerosi camion merci che tentavano di entrare la polizia e i carabinieri in tenuta antisommossa supportati da due camionette piene di celerini non hanno tardato ad arrivare nel luogo e ad aggredire il presidio dei facchini.

Di fronte all’ennesima aggressione i facchini hanno resistito di fronte ai manganelli e agli spray al peperoncino utilizzato dalla polizia. Durante il picchetto sono state fermate diverse persone (almeno 5) tra cui un reporter che stava fotografando la dotazione spray della polizia, obbligandolo successivamente a cancellare le foto che testimoniavano l’operato delle forze dell’ordine.

Durante i tentativi di sgombero del picchetto, non soddisfatti dell’operato della polizia, i padroni mandano 35 crumiri che hanno pestato selvaggiamente 5 facchini rimasti isolati. In seguito al tentativo di sgombero, i lavoratori della logistica, dopo aver resistito, hanno dato il via a un blocco stradale per poi tornare di fronte ai cancelli dello stabilimento per proseguire i blocchi. I poliziotti in assetto antisommossa intanto continuano a provocare i lavoratori che sicuramente non si arrendono di fronte al comportamento ignobile di polizia e padroni. (Infoaut)

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