Stamattina le famiglie senza casa e i giovani occupanti sgomberati ieri dalle forze dell’ordine da alcune delle palazzine appena occupato sono andati ad occupare la sede del gruppo consiliare comunale del Pd in via delle Vergini. “Gli sgomberi effettuati erano chiaramente sgomberi politici” denunciano i manifestanti. “In questa città nessuno ha il permesso di occupare! Non si può dare spazio alla crescita di movimenti che resistono ai governi dell’austerity e che costruiscono opposizione sociale”. A lungo due cordoni della polizia hanno circondato una parte dei manifestanti senza lasciargli via d’uscita.
Di seguito il comunicato diffuso nel pomeriggio dai movimenti sociali e da alcuni collettivi:
La violenza delle politiche di austerity non ferma i movimenti
I movimenti per il diritto all’abitare, contro la precarietà e l’austerity questa mattina sono entrati nella sede dei gruppi consiliari del Comune in via delle Vergini con l’obiettivo di tenere una conferenza stampa sugli sgomberi avvenuti nella giornata di ieri.
L’iniziativa si era decisa per denunciare la gestione repressiva delle forze dell’ordine che oltre a mettere uomini e donne per la strada aveva avuto caratteristiche coercitive forti, soprattutto nei confronti degli studenti e delle studentesse.
Le dichiarazioni del capogruppo del PD D’Ausilio, che attaccando le occupazioni preferisce chiudere gli occhi davanti ad un’emergenza abitativa galoppante, resa ancor più incontrollata dalle nuove disposizoni previste dall’art. 5 del decreto Lupi, denominato in modo fuorviante “piano casa”, dovevano essere oggetto della conferenza stampa che purtroppo non si è mai svolta.
L’atteggiamento del gruppo PD che ha deciso di barricarsi all’interno delle proprie stanze non ha sicuramente favorito la già difficile interlocuzione. Un modo di agire che non ha tenuto conto della rabbia accumulata nella giornata di ieri e della mediazione messa in campo dagli uscieri in servizio a via delle Vergini.
I movimenti intendono ribadire la necessità di interventi urgenti per affrontare precarietà diffusa ed emergenza abitativa e denunciano le politiche di austerity messe in campo dal governo, dalle amministrazioni locali, ricattate dagli obblighi di bilancio, e sostenute dagli apparati repressivi che vengono predisposti contro le legittime occupazioni di studenti, precari e senza casa.
Per più di un’ora siamo rimasti chiusi tra due cordoni di celere, subendo un’identificazione indiscriminata tra gli occhi attoniti di turisti e passanti che sono rimasti a filmare basiti la scena surreale.
La manifestazione di sabato 12 aprile che doveva essere illustrata con la conferenza stampa vuole porre sotto assedio le risorse e le responsabilità del governo Renzi ostaggio dei diktat dell’UE. Non tenere conto del forte disagio dentro la crisi che viviamo ogni giorno e pensare di ridurre tutto ad una questione di ordine pubblico, rappresenta una scelta che non vuole prendere in considerazione la crescente rabbia con caratteristiche decisamente irrapresentabili.
Addossare ai movimenti responsabilità pesanti e additarli per poi chiederne la criminalizzazione è un modo decisamente poco responsabile, dentro una situazione dove le condizioni di vita di ognuno generano tensioni anche incontrollabili; tensioni che stamattina non hanno comunque dato luogo ad alcuna violenza nei confronti delle persone che si trovavano negli uffici che sono stati occupati.
Movimenti sociali contro precarietà e austerity
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