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Bologna. Primo sciopero a Eataly

La prima volta non si scorda mai, neanche se in fondo lo sciopero è durato soltanto un’ora (evidentemente alla Filcams Cgil erano preoccupati di non disturbare troppo padron Farinetti, compare e sponsor di Matteo Renzi). Ma comunque uno sciopero c’è stato.

La ragione esposta dalla Filcams è un po’ anbigua e poverella: “Precario licenziato senza preavviso”. Come se l’essere precario fosse normale e se si fosse stato il preavviso allora anche il licenziamento sarebbe stato legittimo.
Il dipendente licenziato era stato tra l’altro assunto non direttamente, ma attraverso un’ agenzia del lavoro. Dopo un anno di lavoro non gli hanno rinnovato il contratto. Punto e basta. Del resto è questa la condizione “normale” che si vuole imporre a tutti i lavoratori – presenti e futuri – mandando a regime il jobs act. Diciamo che Farinetti fa quello che poi Renzi cerca di trasformare il “legge”.

Persino quelli della Filcams si sono accorti che i ristoranti di Farinetti stanno conoscendo “una continua espansione”, ma si chiedono come verginelle ingenue “non si capisce perché tengano alcuni lavoratori in condizione di continua precarietà”. Perché è così che il padroncino “democratico” fa i soldi… E perché è con queste regole che indica la strada della sopravvivenza (di “ripresa” non è il caso di parlare) a tutti i padroncini di questo paese.

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