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Sfratti, spaventosi i dati nazionali

“Sono spaventosi i dati nazionali sugli sfratti in corso nel nostro Paese, diffusi dal ministero degli Interni”, denuncia Angelo Fascetti, dell’AS.I.A USB.

“Già nel 2012 sono state presentate 67.790 richieste di sfratto e nel 2013 queste richieste inoltrate ai Tribunali sono salite a 73.385 (+ 8% rispetto al 2012). È una cifra impressionante – sottolinea Fascetti – visto che aumentano le richieste di esecuzioni forzose, 129.577 contro le 120.903 del 2012.”

Prosegue il rappresentante dell’ASIA-USB: “Si conferma il dato che le regioni più colpite risultano quelle del centro-nord, a testimonianza di una stretta connessione con l’aggravarsi della crisi, dello smantellamento del sistema industriale e della perdita dei posti di lavoro. Le richieste di esecuzione degli sfratti coinvolgono in ordine crescente: Puglia 3.432; Liguria 4.314; Piemonte 5.032; Veneto 5.363;  Sicilia 6.992; Campania 7.934; Lazio 10.658; Emilia Romagna 13.943; Toscana 15.026”.

“Al vertice della classifica troviamo la Lombardia, con ben 45.591 richieste, ovvero il 35,18% sul totale nazionale. Un dato che va di pari passo con una risposta puramente repressiva – denuncia il sindacalista – come dimostrano l’uso massiccio delle forze dell’ordine negli sfratti e le misure restrittive contro gli attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare”.
“Inoltre, il decreto casa approvato da governo Renzi non affronta questo grave problema abitativo, se non con misure assolutamente insufficienti tese a favorire solo i proprietari delle case – evidenzia Fascetti – e non affronta il vero nodo degli sfratti nel nostro Paese, complessivamente oltre 250.000 provvedimenti esecutivi negli ultimi 4 anni, circa il 90% dei quali per morosità incolpevole. Risulta quindi particolarmente odiosa l’approvazione dell’art. 5 che vieta la residenza e le utenze a chi, difronte a questa grave situazione, si è visto costretto ad occupare un alloggio dismesso o fabbricati abbandonati”.

“Servono politiche vere – conclude il dirigente AS.I.A: USB – come un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica, l’utilizzo del patrimonio sfitto, sia pubblico che privato; il blocco generalizzato di tutti gli sfratti, degli aumenti degli affitti e delle dismissioni del patrimonio, pubblico e degli enti previdenziali. Su queste priorità proseguirà la nostra lotta, al fianco di tutti coloro che subiscono gli effetti di crisi e speculazione e dei movimenti per il diritto all’abitare”.

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