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Pisa. Mancano 100 infermieri, l’ospedale ne assume 10. Ma con partita Iva

L’allarmante notizia riportata dalle agenzie di stampa locale in merito alla effettuale carenza di infermieri e operatori socio-sanitari (OSS) nell’organico della struttura ospedaliera pubblica pisana, impone di esprimerci duramente sulle scelte gestionali dell’”azienda” e sugli orientamenti imposti dal governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Il cosiddetto “modello toscano”, checché ne dica il connivente Laboratorio Management e Sanità del Sant’Anna di Pisa, non ci pare affatto quel sistema eccellente così come è stato presentato pochi giorni fa al convegno tenutosi a Firenze dal titolo: ”L’Italia in Europa: un’eccellenza per il diritto alla salute”. Infatti, a parer nostro, di eccellente questo modello ha solo la disciplina con la quale rispetta servilmente i parametri d’austerità imposti proprio da quella stessa Unione Europea.
L’assunzione dei 10 infermieri a contrattazione privata ne è l’evidente conferma. L’ASL 5 di Cisanello ha indetto un “avviso” (n.b. non un concorso pubblico) per prestazione d’opera libero-professionale con rilascio di fattura. Una novità quasi assoluta nella sanità pubblica di cui – questo sì – il “modello toscano” è all’avanguardia.
L’azienda sanitaria pisana si è infatti avvalsa della disciplina contenuta nell’articolo 7 del Decreto legislativo 165 del 2001 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) che diventa l’espediente per eludere il blocco totale delle assunzioni e che avvia una tendenza pericolosa alla liberalizzazione del mercato del lavoro.
Secondo tale norma, “per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, a esperti di particolare e comprovata specializzazione…”.
Il ricorso a questi contratti atipici aggiunge però disparità contrattuali tra lavoratori con le stesse professionalità che operano nei medesimi reparti. Infatti per i “falsi liberi professionisti” varranno le stesse regole dei loro colleghi assunti a tempo indeterminato, con le stesse responsabilità, gli stessi obblighi di orari e di turnazione, gli stessi controlli e la stessa reperibilità ma con meno tutele: niente ferie o malattie retribuite, obbligo di emissione della fattura a fine mese e della stipula di una polizza assicurativa per responsabilità professionale e civile verso terzi (i degenti, ndr).
La malsanità di questo meccanismo salta agli occhi già a partire dalla semplice visualizzazione degli avvisi emessi sul sito dell’ASL 5:

http://www.usl5.toscana.it/index.php?option=com_content&view=category&id=41&Itemid=6505

E’ indubbio che la conseguenza di questa manovra è l’ulteriore aumento della precarietà e delle privatizzazioni nel sistema sanitario nazionale.
È indubbio che questa manovra sia la risposta alle politiche d’austerità imposte dall’Unione Europea.
Per contrastare tutto questo Ross@ Pisa, aderente al Coordinamento Toscano per la Difesa della Salute, invita caldamente i lavoratori e gli utenti a partecipare:
All’assemblea regionale in DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA dell’11 ottobre a Firenze (ore 10, presso il dopolavoro ferrovieri di firenze – via Alamanni)
e allo SCIOPERO GENERALE NAZIONALE del prossimo 24 ottobre con manifestazioni nei capoluoghi di regione.

CONTRO L’EUROPA DELL’AUSTERITÀ, IL GOVERNO RENZI E L’ATTACCO ALLA SANITA’ PUBBLICA

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1 Commento


  • Daniele

    Ci vediamo nelle piazze il 24 Ottobre: OTTOBRE ROSSO! NO PASARAN!

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