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Il pericolo della svendita del patrimonio immobiliare Inps

Nella mattinata di oggi Lunedì 29 aprile una delegazione confederale di Usb, tra cui due rappresentanti di ASIA-USB, ha incontrato il Presidente dell’Inps Tridico. Molti i temi trattati all’incontro (alleghiamo il Comunicato USB), tra questi il processo di dismissione del patrimonio immobiliare dell’Istituto.

In una nota inviata all’attuale Presidente dell’Inps prima dell’incontro l’Asia ha denunciato:
“il piano di dismissioni è stato avviato calcolando il prezzo delle case in base ai valori OMI del libero mercato e non in base ai coefficienti e alle modalità previste dalla L. 410/2001. Inoltre non sono previse neanche tutele per chi non è in grado di acquistare il proprio alloggio. Si stanno applicando per le dismissioni modalità più costrittive di quelle attuate da Enti previdenziali privatizzati (vedi Enasarco), discostandosi dalla propria funzione di ente pubblico.

Non è stata applicata la norma che regolarizza gli inquilini senza titolo al 2013 e gli stessi vengono vessati con richieste assurde di canoni sanzionatori, senza riferimenti di legge, e somme di arretrati incredibili. Il patrimonio dell’Ente pensionistico è molto vecchio e principalmente abitato da famiglie con redditi medio bassi e costituite in gran parte da anziani che hanno difficoltà ad avere la concessione di mutui da parte delle banche. I dati ci dicono che la percentuale degli inquilini che hanno acquistato gli alloggi fino ad ora è molto bassa, soprattutto nei quartieri periferici e semi periferici.

Questa scelta dell’Inps sta alimentando un forte allarme sociale che riguarda migliaia di famiglie e in particolare a Roma dove l’emergenza è già ai limiti della sopportabilità.

Questi processi di privatizzazione stanno contribuendo ad impoverire le famiglie italiane, in particolare i ceti medio-bassi, facendole scivolare nel baratro dell’emergenza abitativa.

L’Inps non può agire come un soggetto privato dedito alla speculazione immobiliare, l’ASIA-USB chiede di rimettere in discussione il progetto di dismissione del patrimonio abitativo e delle modalità di formazione dei prezzi applicando la legge 410/2001 degli enti pubblici, di avviare con le regioni e i comuni coinvolti un piano di tutela degli inquilini, di mettere a disposizione dell’emergenza casa nei comuni ad alta tensione abitativa il patrimonio sfitto, di mettere a disposizione degli inquilini mutui agevolati per favorire l’acquisto per chi potrebbe acquistare.”

Le risposte date dal Presidente Tridico a queste nostre richieste, insieme a quelle date sugli altri temi, hanno fatto esprimere piena soddisfazione alla delegazione dell’USB e dell’ASIA. In particolare in ordine alla disponibilità ad aprire con urgenza un successivo confronto sulla dismissione degli immobili.

Il massimo dirigente dell’Inps ha annunciato di aver richiesto l’apertura di un tavolo su questo tema con i ministeri competenti, le regioni, i comuni e i municipi coinvolti, per affrontare i problemi che questo piano di dismissioni sta creando, a partire dalla situazione romana dove è stato avviato da molti mesi, producendo, come denuncia ASIA-USB, un forte allarme sociale per migliaia di inquilini, anche a causa del comportamento della Romeo Gestioni a cui da tempo è affidato parte del patrimonio immobiliare.

Enunciata anche l’ipotesi di vendere il proprio patrimonio alle Regioni o ai Comuni ai prezzi sociali perché torni ad avere una funzione pubblica, come richiede da tempo ASIA USB, ipotesi che è già oggetto di confronto fra l’INPS e gli enti locali citati.

I rappresentanti dell’ASIA USB hanno accolto con interesse le proposte del Presidente Tridico e hanno chiesto che il tavolo di confronto sia convocato al più presto.

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