Durante la grande manifestazione in occasione dello sciopero generale del 22 settembre 2025 a Roma, organizzata dalla USB a favore della Pace e contro la guerra e il genocidio in Palestina, un vigile del fuoco, un rappresentante sindacale della USB dei Vigili del Fuoco ha preso la parola per esprimere un pensiero che è alla base della missione di ogni vigile del fuoco: tutelare la sicurezza e la vita umana!
Il vigile del fuoco Paolo Cergnar ha detto espressamente : “Salviamo i bambini palestinesi; siamo ambasciatori di buona volontà dell’UNICEF e portiamo sul petto l’emblema dell’UNICEF e dobbiamo garantire a tutti i bambini la sicurezza e la Pace”.
A seguito di questa partecipazione e dichiarazione, il Paolo Cergnar ha ricevuto un avviso di procedimento disciplinare: viene messo in “stato d’accusa” e quindi dovrà difendersi e rischia di prendere delle sanzioni disciplinari, che nei casi ritenuti più gravi, includono il licenziamento!
Forse, schierarsi per la Pace e per il bene dell’umanità è diventato un reato?

Portare l’uniforme del vigili del fuoco con orgoglio in una manifestazione così partecipata e così importante e che ha avuto visibilità mondiale, è un lustro ed un orgoglio per l’amministrazione, per il corpo nazionale dei vigili del fuoco, per lo Stato italiano, per il Popolo italiano, per la nostra Carta costituzionale, per i vigili del fuoco di tutto il mondo.
Va sostenuto e tutelato questo vigile del fuoco e tutti i vigili del fuoco che si schierano per la pace e contro la guerra; tutti i vigili del fuoco che hanno chiarissimo quale sia la loro missione.
Questo vigile non dev’essere punito ma dev’essere premiato come se fosse un eroe, anche se lui stesso ha detto “non siamo supereroi, siamo lavoratori come tutti gli altri, solo che facciamo un lavoro particolare”.
In un comunicato l’Usb dei Vigili del Fuoco scrive: “Chiediamo a tutti quelli che hanno condiviso e apprezzato l’intervento di Paolo di ribadire il loro sostegno con il mezzo che preferiscono: un video, una foto, anche soltanto una storia con l’hashtag #iostoconPaolo. Il 22 settembre c’eravamo anche noi, se toccano uno toccano tutti!”
A sostegno di Paolo Cergnar è stata lanciata una petizione online.
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