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Caserta. Manifestazione in città contro i licenziamenti alla Jabil

A Caserta questa mattina un corteo è partito dalla Stazione centrale fino al palazzo dove ha sede la Confindustria locale. Il fatto è serio. Un delegato della ex Jabil di Caserta ed un lavoratore, entrambi iscritti alla Unione Sindacale di Base, sono stati licenziati in tronco per avere parlato male in pubblico della suddetta azienda.

In realtà Michele Madonna e Pasquale Zeno, i due lavoratori licenziati , si erano semplicemente limitati a difendere i lavoratori dalla ardita manovra speculatoria e dismissionaria del gigante statunitense di elettronica , che aveva ceduto l’intero sito per un piatto di lenticchie e poco più alla TMA ovvero una realtà industriale nata dal nulla e che però si prende in carico 400 operai. Il tutto con la benedizione di Invitalia.

Insomma il rischio che questa transizione aziendale sia in realtà una dismissione camuffata, magari diluita nei mesi, è altissimo. E le rassicurazioni provenienti dai vertici di Invitalia non rassicurano per niente. I lavoratori parlano della TMA come di una scatola vuota e come dargli torto? Il piano industriale parla genericamente di rilancio del polo elettronico locale , si ma come? Facendo cosa? Si è capito soltanto che se il progetto di rilancio dovesse andare male le perdite saranno soltanto pubbliche. I profitti privati nel frattempo saranno già volati via. Si perché questa TMA è in pratica una partecipata di un’altra partecipata ovvero Invitalia.

La maniera però in cui la neonata azienda sta gestendo questa fase lascia presagire molto del futuro a venire. Una repressione sindacale feroce, una caccia al dissenso interno esasperato. 

Così oggi diverse centinaia di persone hanno dato vita ad una manifestazione sindacale arrabbiata, indignata, gridando sotto le finestre dei “ signori del vapore “il proprio sdegno.

L’Usb non ha certo sottovalutato la gravità della questione. Erano presenti infatti il responsabile nazionale del settore privato Sacha Colautti ed altri del medesimo esecutivo nazionale. Lo slogan della manifestazione d’altronde era TOCCA UNO TOCCA TUTTI e i vari interventi al megafono non facevano altro che ribadirlo. Vedremo nei prossimi giorni e settimane come evolveranno le cose.

C’ è che questi irrigidimenti padronali (di una azienda poi a capitali quasi interamente statali) fanno pensare. Il Ceo della TMA , già ceo della stessa Jabil, è anche vicepresidente della Confindustria Caserta. Un uomo che rappresenta quell’intreccio perverso tra politica, industria e istituzioni che permette ai capitalisti senza capitali di surfare senza rischi nel mare magnum delle finanze pubbliche . Tanto a rimetterci saranno sempre e solo i lavoratori.

Certo il finale non è scritto , la variabile operaia può e deve fare la differenza. Per l’intanto però basta licenziamenti illegittimi, basta provvedimenti antisindacali . Che sia data giustizia, subito, ai generosi Michele e Pasquale colpevoli solo di coscienza di classe.

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