E per fortuna che Letta e Saccomanni ci garantiscono che “la crisi è alle spalle”… I dati pubblicati stamattina dall’Istat dicono naturalmente il contrario.
A dicembre 2013 l’indice della produzione industriale è diminuito dello 0,9% rispetto a novembre. Vero è che nella media del trimestre ottobre-dicembre l’indice ha registrato un aumento dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, ma il calo di dicembre dimostra che si era trattato di un semplice “rimbalzo” su quello che allora sembrava “il fondo del pozzo”. Non è così. A quanto pare stiamo scavando ancora più a fondo…
L’indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,7% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2012). Nella media dell’intero anno 2013 la produzione è scesa del 3,0% rispetto all’anno precedente. Non sembra proprio, quindi, che si sia manifestata alcuna “inversione di tendenza” per l’ultimo trimestre dell’anno che si è chiuso.
Anche la scomposizione dell’indice per conparti produttivi non lascia spazio a interpretazioni più ottimistiche. L’unica variazione positiva è stata registarata nel comparto dei beni intermedi (appena +0,1%), mentre diminuiscono i comparti dei beni strumentali (-2,5%), dei beni di consumo (-0,4%) e dell’energia (-0,2%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a dicembre 2013, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+8,0%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+7,5%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (-9,9%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,9%) e della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,5%).
Se si guardano però le serie storiche (in allegato) si nota la dimensione drammatica del crollo. L’indice della produzione industriale prende infatti i dati del 2010 – un anno già drammatico, seguito ai “botti del 2008-2009 – come “base 100′”. Ebbene, a dicembre 2013 si è scesi a 91,3. Fate voi i conti…
Il rapporto completo dell’Istat:
Le serie storiche: Serieipi_copia.xls94.5 KB
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