“Capitalismo e disoccupazione vanno a braccetto. Organizzati e lotta” recitava lo striscione che ha accompagnato i lavori nella capitale del Consiglio Presidenziale della Federazione Sindacale Mondiale.
Dieci intense ore di dibattito, 43 interventi, la presentazione del nuovo sito web, soprattutto l’adesione di 56 nuove organizzazioni sindacali di tutti i continenti – in Europa spicca quella del forte e combattivo sindacato dei trasporti britannico RMT, reduce da uno sciopero di 48 ore della metropolitana londinese contro la privatizzazione e contro il licenziamento di 900 lavoratori. Questi i numeri dell’organismo sindacale internazionale che dopo Johannesburg e Lima ha scelto Roma, venerdì e sabato scorsi, per poi riconvocarsi nel 2015 in Gabon.
La due giorni di dibattito ha evidenziato la forte espansione in tutti i continenti e in tutti i settori dell’organizzazione sindacale internazionale che oggi rappresenta circa 86 milioni di aderenti.
Per il 2014 si è deciso di lanciare una campagna mondiale di lotta alla disoccupazione; ad organizzare lotte e mobilitazioni sono chiamati sia gli Uffici regionali e sub regionali che le UIS, le unioni internazionali di categoria. In Europa si è deciso di concentrare gli sforzi per un’iniziativa centrale il prossimo 3 ottobre a Lisbona, ospiti del sindacato Cgtp-in in occasione del 69* anniversario della fondazione dell’FSM.
Messaggi di solidarietà ai popoli in lotta – presenti una delegazione del sindacato basco Lab, del sindacato palestinese e di quello saharawi – per la propria autodeterminazione sono stati approvati all’unanimità ed uno speciale messaggio é stato inviato agli attivisti per la casa e ai disoccupati arrestati a Roma e a Napoli il 13 febbraio scorso: “Il conflitto non si arresta, esigiamo la immediata liberazione di tutti gli arrestati” hanno chiesto con forza i 61 membri del Presidential Council della Federazione Sindacale Mondiale.
“E’ stato compiuto un passaggio politico importante – ha dichiarato Pierpaolo Leonardi membro Italiano del Presidential Council – esce confermata e rafforzata la riorganizzazione della Federazione Sindacale Mondiale, la crescita del sindacalismo di classe a livello planetario e la prospettiva internazionalista. Anche l’Ufficio regionale Europeo – fin qui il più debole degli uffici regionali -esce rafforzato sia nei paesi partecipanti che nei sindacati e ribadisce la scelta di combattere l’Unione europea come polo della competizione interimperiasta e di allargare le relazioni ai Paesi dell’area del Mediterraneo”.
Al termine dei lavori abbiamo chiesto proprio a Pierpaolo Leonardi (Usb) un giudizio sulla due giorni di Roma e sulle sfide che la Federazione Sindacale Mondiale ha deciso di ingaggiare. “Mi sembra che si stia affermando la consapevolezza, all’interno dell’Fsm, che va modificato e dinamizzato l’approccio del sindacato internazionale nei confronti di una realtà che richiede sforzi maggiori rispetto al passato, c’è soprattutto una rinnovata disponibilità all’apertura nei confronti di nuove organizzazioni che non provengono dai paesi governati da partiti organizzazioni socialiste e comuniste. Esiste una rinnovata attenzione nei confronti dell’Africa nell’ultimo anno, a partire dal dibattito che si sta sviluppando nel sindacato sudafricano Cosatu all’interno del quale alcune organizzazioni di categoria hanno aderito all’Fsm in attesa che lo faccia anche la confederazione. Ci sembra importante lo sviluppo della presenza in America Latina e in Asia. Quello che ancora va sviluppata in pieno è la presenza dell’Fsm in Europa anche se ora l’ingresso della Rmt inglese e del settore dei ferrovieri del sindacato Cgt in Francia dopo l’adesione della federazione dei lavoratori dell’agricoltura della stessa sigla sono segnali assai positivi”. “L’Rmt britannica – afferma il portavoce dell’Usb – è una struttura sindacale molto simile alla nostra, una struttura combattiva e di base presente in tutto il trasporto pubblico inglese e opera su parole d’ordine che sono un terreno comune per i sindacati di classe in tutto il continente”.
“In questa fase siamo impegnati nel rafforzamento del lavoro e dell’iniziativa dell’Ufficio Europeo” spiega Leonardi. “Il 2014 sarà per noi l’anno della battaglia contro la disoccupazione. L’obiettivo è stato lanciato dall’Fsm e ci trova assolutamente preparati perché è uno degli obiettivi, probabilmente il più importante, che l’Unione Sindacale di Base ha lanciato durante il nostro ultimo congresso. Nei prossimi mesi saremo impegnati in numerose mobilitazioni anche di tipo nazionale e con una campagna per l’utilizzo dei fondi europei contro la disoccupazione. Il prossimo anno invece ricade il settantesimo anniversario della fondazione della Federazione Sindacale Mondiale e vogliamo provare in tutto il mondo a dare nuovo smalto a questa organizzazione, a farla conoscere e a lanciare un’offensiva culturale e ideologica per riprendere i temi della lotta di classe, della necessità per i lavoratori di dotarsi di organizzazioni indipendenti, forti, presenti all’interno della classe anche nelle nuove soggettività sociali”.
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