Le stampelle di Guido Fissore, il consigliere comunale di Villar Focchiardo (Torino) arrestato stamani su ordine di custodia cautelare del gip di Torino e lo striscione “La valle non si arresta”, hanno aperto la fiaccolata organizzata dal movimento No-Tav a Bussoleno (Torino), che è partita in serata. All’iniziativa hanno partecipato migliaia di persone con bandiere, striscioni e cartelli di protesta contro gli arresti nei confronti degli attivisti del movimento No Tav. La fiaccolata si è conclusa nel piazzale della stazione ferroviaria di Bussoleno La manifestazione, che ha visto la partecipazione di ottomila persone secondo gli organizzatori (duemila secondo le forze dell’ordine)’ si è svolta in modo pacifico e senza incidenti. “Abbiamo dato una grande dimostrazione di unità e di forza a meno di venti ore dal blitz della Polizia” ha detto Alberto Perino, attivista storico dei No-Tav . “Abbiamo dimostrato che non esistono i buoni e i cattivi, ma esistono i No Tav Siamo tanti – ha concluso – e siamo tutti incazzati”.
Si è intanto verificata una nuova spaccatura tra gli amministratori locali della Val di Susa. La riunione tenuta tra i sindaci a Bussoleno, ha visto l’abbandono della sala da parte degli esponenti del centrodestra, in polemica con il presidente della Comunità montana Valli Susa e Sangone, Sandro Plano. Nell’assemblea Plano ha proposto un documento in cui si esprimeva solidarietà agli arrestati, si criticava la magistratura per gli arresti, e si proponeva l’adesione alla manifestazione No Tav del 18 febbraio. A soffiare sul fuoco e a criticare gli esponenti del centro-destra perchè hanno abbandonato la riunione invece di schierarsi contro il presidente della Comunità Montana, è stato ancora una volta l’esponente del Pd Esposito, uno dei più zelanti sostenitori della Tav e ostile ai movimenti che si oppongono all’operazione. “Occorre che i sindaci del centrodestra partecipino e diano il loro contributo – afferma Esposito – in modo da evidenziare il fatto che Plano risulta sempre più isolato”. «Come avevo detto la scorsa settimana – aggiunge l’esponente del Pd – mi pare stia maturando anche nei sindaci del centrosinistra una posizione istituzionale che prende le distanze dall’attuale guida del movimento e dai personaggi che lo hanno reso violento”.
“Se questa operazione doveva servire a rallentare il movimento già dalle prime ore ha sortito l’effetto contrario, attività, voglia di fare, voglia di lottare” replicano i No Tav “Si può tranquillamente dire che le cartucce a disposizione della questura e delle truppe Si Tav siano alla fine, dopo questo non resta molto, a breve ci sarà il tentativo di allargamento del cantiere per provare il reale inizio dei lavori, lì si vedranno i risultati”.
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