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No Tav: manifestazioni e blocchi. E una visita a Repubblica

19.30 Val di Susa. Dopo l’azione contro i new jersey che avevano chiuso l’accesso all’autostrada A32 dalle rampe di Chianocco, i No Tav hanno imboccato il sottopassaggio e hanno preso la via del ritorno verso Bussoleno. Il corteo percorre adesso la statale 24. Il traffico della carreggiata in direzione Frejus era stato bloccato all’altezza di Avigliana Ovest, quella in direzione Torino è deviata all’altezza dello svincolo di Susa ovest.

18.50 – Roma. Il corteo, prendendo in “contropiede” la polizia,  ha percorso la tangenziale in direzione della Stazione Tiburtina recentemente ristrutturata in funzione dell’Alta velocità. Il serpentone si è snodato lungo tutta la tangenziale ma è stato bloccato all’altezza dello svincolo che porta all’autostrada Roma-L’Aquila. Svincolo bloccato per alemno 40 minuti. C’è stata un pò di discussione se forzare il blocco per andare alla stazione Tiburtina. Nel frattempo i contingenti di polizia erano cresciuti di numero. Il corteo ha cominciato a defluire verso San Lorenzo. Una parte del corteo è arrivata fino a Porta Maggiore.

18.00 . A Livorno un centinaio di No Tav sono partiti in corteo in direzione stazione centrale in solidarietà alla lotta dei valsusini. Giunti alla stazione i manifestanti hanno occupato i binari 3 e 4 in prossimità dell’arrivo del Frecciabianca delle 17.16 che a causa della manifestazione ha subito un ritardo di 20 minuti che Trenitalia ha dovuto annunciare ai megafoni. Nel frattempo sono stati distribuiti volantini e fatti interventi al megafono all’interno della stazione dove i manifestanti hanno trovato interesse e solidarietà da parte delle persone presenti. Dopo pochi minuti dall’occupazione dei binari si è presentata la polizia in assetto antisommossa. Dopo circa 45 minuti i manifestanti hanno lasciato i binari per dirigersi in corteo verso la sede de Il Tirreno (gruppo l’Espresso) dove c’è stato un contronto con i redattori.

17.30 Roma. Arrivato su via Prenestina, il corteo – che nel frattempo è cresciuto notevolmente nei numeri (almeno 5mila persone), si è prima fermato davanti alla palazzina che da messi stanno occupando i lavoratori di Treninotte; poi con un rapido dietrofront è risalito sulle rampe della Tangenziale. Agitazione tra gli uomini in divisa.

16.30 Corteo tranquillissimo. L’unico divertimento dei partecipanti è sfottere Piero Sansonetti, ex fallimentare direttore di “Liberazione”, appassionato cultore del “dialogo” con Casa Pound ma non con i movimenti reali. E men che mai con “i comunisti”. In effetti, risulta difficile capire perché si sia presentato…

16.00 A Roma è partito il corteo da Piazzale Tiburtino. I mezzi di trasporto pubblici sono stati interrotti dall’Atac, forse per diminuire l’afflusso. Circa 2.000 persone hanno appena mosso i primi passi.

14.15 – Presidio sotto la prefettura di Avellino composto da una 50ina di attivisti che si sono mossi poi verso la stazione. All’interno della stazione speakeraggio e volantinaggio sulla situazione dei trasporti ferroviari locali.

14.00 –Incredibilmente il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini afferma che «Non ci sono ragioni ambientali all’origine della protesta» dei No Tav. Giovedì il segretario del PD Bersani aveva consigliato al segretario della Fiom Cgil di tenere in conto gli interessi degli operai che lavoreranno alla Tav al momento di dare un giudizio sulla questione…

13.20 – Radio Blackout informa che un centinaio di attivisti solidali con i NO TAV si sono ritrovati davanti al Comune di Imperia e sono poi partiti in corteo spontaneo verso la Prefettura.

13.00 – Federico, il ragazzo valsusino arrestato mercoledì sera durante le cariche contro il presidio sulla A32 all’altezza di Chianocco, è stato finalmente scarcerato ed ora è agli arresti domiciliari. Il 32 enne Federico Cambursano è comunque accusato di resistenza e lesioni perchè sarebbe stato visto – dicono le forze dell’ordine – lanciare sassi e bottiglie contro gli agenti che caricavano violentemente i no tav che si erano sdraiati a terra sulla carreggiata per fare resistenza passiva e opporsi allo sgombero. Ad accogliere Federico nella frazione dove abita, Foresto, c’era uno striscione in suo onore, ma ieri sera qualcuno lo ha imbrattato e stracciato: «Un’azione da vigliacchi, da imbecilli e da mafiosi», ha commentato un esponente No Tav. Federico fa l’operaio in un’azienda della Valle; per ordine del giudice ha il divieto di colloquio se non con i suoi conviventi ma può almeno recarsi al lavoro.

12.25 – E’ cominciato il presidio No Tav a Imperia, in piazza una cinquantina di persone.

12.15 – È terminata poco fa l’incursione degli attivisti solidali col movimento no-Tav nella sede nazionale a Roma de ‘La Repubblica’. «È stato un blitz molto pacifico, chiedevano solo di parlare e di essere ascoltati» ha detto il vicedirettore del quotidiano Dario Cresto-Dina, che è sceso a parlare con i manifestanti, «una cinquantina, tutti giovanissimi, interessati soprattutto a parlare con Repubblica.it per fare sentire la loro voce attraverso la rete». «Sono venuti a spiegare la loro posizione, sostenendo che non è sufficientemente presente nell’informazione di tutta la stampa, di tutti i grandi giornali sulle vicende della Val di Susa» spiega paternalisticamente il vicedirettore. «Hanno portato – prosegue – un comunicato in cui sintetizzano i costi del progetto e chiesto di parlare con la direzione». Quando Cresto-Dina è sceso «una ventina di attivisti aveva già scavalcato tornelli ed era salita, diretta verso Repubblica.it. Ho chiesto loro – racconta ancora – di richiamare indietro i compagni, cosa che è avvenuta nel giro di pochi minuti. Il dialogo è stato molto tranquillo e i ragazzi hanno scelto tre rappresentanti che ho accompagnato nella redazione di Repubblica.it». L’incursione, sottolinea ancora Cresto-Dina, è stata assolutamente «pacifica, senza atti intimidatori, nè danni, nè insulti». 

12.00 – E’ durata circa mezzora l’occupazione simbolica della redazione de La Repubblica senza nessuna tensione. «Non siamo tutti come quello che ha gridato ‘pecorella’ al carabiniere» avrebbero detto alcuni manifestanti. Che evidentemente leggono troppo La Repubblica… il cui sito finora incredibilmente non riporta la notizia di quanto sta avvenendo nella sua sede.

11.55 – Nonostante le minacce della locale Questura un centinaio di manifestanti stanno realizzando in presidio alla stazione ferroviaria di Catania. 

11.45 – Sarà una nuova giornata di mobilitazione, oggi, quella dei No Tav, con presidi e raduni in tutta Italia e anche all’estero. Le iniziative, per il momento, sono annunciate ad Alessandria, Avellino, Catania, Imperia, Mantova, Pisa, Pesaro, Roma (in piazzale Tiburtino alle 15 partirà un corteo diretto a Largo Preneste), Sestri Levante (Genova) e Trieste. Manifestazioni di solidarietà sono in programma anche a Londra e Dublino (sotto il consolato italiano), Parigi, Ginevra (davanti alla sede Onu), Budapest (presidio musicale vicino all’ambasciata). A Donostia-San Sebastian, nei Paesi Baschi, si sta tenendo una manifestazione presso la stazione ferroviaria dalle 11 di stamattina. Presidi e sabotaggi contro la Tav sono stati realizzati nei giorni scorsi a Lione, al consolato e alla stazione ferroviaria, e a Kiev.

11.30 – Visto che il PD sostiene a spada tratta la Torino Lione (è un caso che il grosso dei lavori sia stato dato in appalto alla CMC di Ravenna?); visto che i media amici del PD – Repubblica, Tg3, Rainews24 – stanno portando avanti una campagna di disinformazione e criminalizzazione nei confronti di chi si oppone alla devastazione della Val Susa; visto che non è il caso di starsene con le mani in mano questa mattina una delegazione di trenta manifestanti – per lo più studenti e precari – si è dato appuntamento alle undici davanti la sede della redazione de La Repubblica, a Roma. Con l’obiettivo di chiedere alla redazione una informazione più corretta su quanto avviene e soprattutto una maggiore etica: meno speculazione sugli scontri e più approfondimento per i contenuti reali del movimento che si oppone alla Tav. Civilmente i manifestanti hanno chiesto, ed ottenuto, di essere ascoltati dal vicedirettore de La Repubblica nel piazzale antistante la redazione in via Cristoforo Colombo e poi tre di loro sono saliti su in redazione per chiedere di essere intervistati da repubblica tv. Alcuni manifestanti però hanno scavalcato i cancelli all’ingresso del giornale e sono riusciti a entrare nell’edificio, esponendo lo striscione “Togliete il bavaglio alla Val Susa”.

 

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