Niente sorprese dai togati di Piazza Cavour, che si sono presi qualche ora in più per decidere su un caso che sta generando una vera e propria ondata di solidarietà in tutta Italia, come dimostrano le decine di striscioni esposti ieri contro l’estradizione del militante basco in molte città grandi e piccole del nostro paese. Ma alla fine anche la Cassazione ha deciso di chinare la testa di fronte alle richieste di Madrid. Anche se il reato contestato è ampiamente prescritto, anche se la Spagna ha una legislazione d’emergenza che fa a cazzotti con tutti i trattati e le convenzioni internazionali, anche se nelle caserme spagnole si tortura, anche se le prove contro l’imputato sono fumose e vaghe.
Un altro fatto che grida vendetta e che la dice lunga sulla presunta indipendenza della magistratura italiana è che Il contenuto della decisione dei giudici di Piazza Cavour l’interessato l’ha appreso… dalla stampa spagnola. Si, perchè prima ancora che la decisione fosse notificata agli avvocati difensori di Lander e quindi all’attivista basco, le agenzie di stampa iberiche già battevano, con toni trionfalistici, il si della Cassazione alla richiesta di estradizione avanzata da Madrid. “Un altro punto a favore della lotta al terrorismo”… Informando anche che il tribunale ha condannato l’imputato a pagare le spese processuali. “E’ la prima volta che l’Italia dice si a un decreto di estradizione in un delitto che risale a prima dell’entratai in vigore del mandato di cattura europeo” hanno sottolineato le autorità di Madrid. Secondo le quali i tempi per la consegna di Lander agli aguzzini saranno brevi, appena il tempo per la ministra della giustizia italiana di firmare il decreto.
Ma la battaglia continua. Lander e i suoi difensori hanno già fatto sapere che ricorreranno contro l’assurda decisione in tutte le sedi giuridiche e politiche ancora a disposizione, sia italiane che internazionali. E già oggi pomeriggio, dalle 17, il comitato ‘Un caso basco a Roma’ sarà di nuovo in piazza, al Colosseo, con gli striscioni e le bandiere contro l’estradizione e per la libertà di tutti i prigionieri politici baschi, a fianco dei comitati di solidarietà col popolo palestinese e quello cubano e insieme alla comunità kurda.
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