Mentre gli attivisti fanno volantinaggio in preparazione dello sciopero generale del 31 maggio a Niscemi, mezzi da lavoro e operai entrano alla base MUOS. A dispetto delle ripetute rassicurazioni circa il fermo dei lavori, anche ieri alcuni mezzi con operai, materiali e persino una cisterna di carburanti sono entrati alla base NRTF di contrada Ulmo a Niscemi.
Nella base di guerra la marina militare americana sta completando la costruzione del MUOS. Oggi, mentre gli attivisti erano impegnati in un volantinaggio fra i lavoratori che sin dalle prime luci del giorno si recano al lavoro nei campi, due convogli con mezzi, uomini e materiali, fra cui una cisterna di carburanti, sono entrati alla base. Il passaggio è avvenuto dopo che la scorta della polizia ha vinto la resistenza delle mamme che frapponevano i loro corpi per impedire il transito dei convogli diretti alla base.
Il Comitato No MUOS di Niscemi, il Comitato Mamme NO MUOS e il Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS hanno proclamato una giornata di sciopero generale a Niscemi per il 31 maggio; una giornata in cui tutte le attività lavorative, economiche, commerciali si fermano per affermare con forza, ancora una volta, che la popolazione niscemese non vuole il MUOS, non vuole le 46 antenne della base NRTF, non vuole che questa terra, per la quale i nostri padri e i nostri nonni hanno lottato, sia il luogo da cui parte una strategia criminale volta a controllare il Mondo, a tenerlo sotto la minaccia militare e nucleare, a teleguidare gli aerei senza pilota (droni).
Lo sciopero generale serve a dimostrare che la popolazione è unita nel rivendicare il diritto alla salute, a vivere in un ambiente sano, all’autodeterminazione.
Le vicende delle ultime settimane ci dimostrano che solo la mobilitazione dal basso, solo la lotta popolare, l’azione diretta, i blocchi ai cancelli, il presidio permanente, la mobilitazione incessante a Niscemi, in tutta la Sicilia e fuori dell’Isola, possono realmente bloccare la costruzione del MUOS, mentre le promesse, gli annunci e i proclami dei politici si dimostrano solo un tentativo di tranquillizzare la popolazione e gli attivisti, per permettere agli USA di guadagnare tempo e completare i lavori del MUOS.
Le minacce del governo, che ricorre al TAR contro la regione siciliana, dimostrano solo che il governo difende l’illegalità, gli interessi delle lobbies militari e delle industrie di armamenti.
Sabato 25 maggio a Catania ci sarà una conferenza stampa del movimento No Muos con Antonio Mazzeo, Samanta Cirinella del comitato mamme No Muos ed altri esponenti del coordinamento regionale No Muos.
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