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Black out bolognese

In primo luogo parliamo di quello che è avvenuto a Piazza Verdi, dove gli studenti per la seconda volta avevano convocato un’assemblea per discutere di democrazia alla luce del sole, in piazza e nel pomeriggio quindi lontani dal voler disturbare i sonni dei bolognesi, e si sono visti per la seconda volta attaccati dalla polizia in assetto antisommossa che voleva far, secondo le loro “infantili scuse”, rispettare il regolamento comunale, questione che poteva essere al massimo risulta con una multa la si voleva risolvere con manganellate, questione che oggi và di nuovo in scena con un presidio alle 10:00 e una cena sociale con inizio alle 19:00.

In secondo luogo le azioni sopra descritte seguivano di poco le dichiarazioni di un Sindaco, dopo aver perso il referendum cittadino sul finanziamento alle scuole private che tanto aveva prima avversato tentando di non farlo svolgere.Una volta che la Consulta lo aveva ritenuto valido ha fatto di tutto per far vincere le ragioni privatistiche di chi trae guadagno dalla questione, Chiesa Cattolica in primis. E quindi tagli dei seggi, da trecento a duecento, dislocazione di essi in posti impensabili per anziani e volenterosi, ed infine conducendo in primis una campagna elettorale con PD,PDL,LEGA,Chiesa Cattolica e Legacoop per far vincere il quesito B (quello perdente).

Già un problema si porrebbe se sia giusto che il Primo cittadino si schieri con un quesito a favore di un’altro facendo mancare la tanto decantata e presunta trasparenza che il PD sbandiera ad ogni occasione.

Problema ancora più grande quando un sindaco non accetta il risultato perchè perde e dichiara che il parere che migliaia di cittadini hanno espresso non vale niente per lui e la sua giunta, reazione infantile e antidemocratica.

Ma il personaggio non sarebbe secondo nemmeno al presunto “disordine pubblico” che la polizia conduce in Piazza Verdi visto che il sindaco è uno dei responsabili di questa condotta.

Per questo ci sentiamo di dire che il personaggio, ma sopratutto tutti quei cittadini che ancora vogliono credere nella democrazia,deve pensare seriamente a dare le dimissioni per incapacità e i secondi ad iniziare a chiedergliele.

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