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Esposito e l’infiltrato. A caccia del “nemico” a colpi di querela

Quando uno è abile diventa un punto di riferimento, si sa. Così il senatore Esposito – del Pd – si è fatto un nome nella lotta contro il movimento No Tav. Tanto da farsi riconoscere persino “oggetto di pedinamenti” da parte di non meglio identificati “terroristi”.

A proposito, tutto finito nel dimenticatoio dopo la penosa figura fatta con le molotov sul suo pianerottolo, peraltro strazeppo di telecamere piazzate da lui stesso e – è lecito pensare – da qualche esperto “antiterrorista” in prestito dalla Procura.

Questa ondata di successi ha convinto tale “Pullover” – a quanto pare un “frequentatore di manifestazioni in valle”, naturalmente “conto terzi” – a contattarlo per cucinare qualche trappoletta giudiziaria contro il prof. Massimo Zucchetti. Fisico, docente del Politecnico di Torino, consulente di qualsiasi comitato abbia bisogno di una verifica scientifica sulla paricolosità di sostanze nocive (dalla Val Susa ai No Muos, partendo dall’uranio impoverito e dintorni). Ma evidentemente ritenuto “un nemico” del business politico-mafioso in Val Susa (non lo diciamo noi, ma addirittura l’Unione Europea).

Ecco qui il simpatico carteggio tra il senatore e il “Pullover”, immediatamente postato dal compagno professore…. Buona lettura! E a voi l’inevitabile, ed anche facile, giudizio su questi personaggi.

 

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