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Letta domani si dimette. Renzi impone la sua linea al PD

E’ fatta. La Direzione Nazionale del Pd, riunitasi oggi, ha approvato a larga maggioranza (136 si, 16 no, 2 astenuti) il documento finale in cui si rileva ”la necessita’ e l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche”. I lettiani – secondo quanto si apprende – non hanno partecipato al voto. Subito dopo il presidente del Consiglio Enrico Letta ha fatto sapere che domani si rechera’ al Quirinale per presentare le proprie dimissioni. ”A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volonta’ di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Qui di seguito il documento presentato da Renzi e approvato dalla direzione del Pd

”La Direzione del Partito Democratico. – esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il Presidente del Consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo – esecutivo di servizio, nato in un momento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale, e per il significativo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei;. – assume il documento Impegno Italia come contributo per affrontare i problemi del Paese;. – rileva la necessita’ e l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche;. – invita gli organismi dirigenti, legittimati dal Congresso appena svolto, ad assumersi tutte le responsabilita’ di fronte alla situazione che si e’ determinata per consentire all’Italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legge elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il Titolo V e la trasformazione del Senato della Repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro Paese”.

 

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