Se qualcuno pensava che nel Pd esistessero limiti all’infamia, un briciolo di resipiscenza morale e un briciolo di memoria storica dignitosa, eccolo servito….
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Sono un antifascista, iscritto all’ANPI, sezione “Dante di Nanni” di Torino. Sono un comunista, iscritto al Partito Comunista. Abito a circa 500 metri dal balcone della casa di Via San Bernardino, quartiere San Paolo, dove il 18 maggio 1944 — 70 anni fa — Dante di Nanni morì eroicamente gettandosi in strada, gravemente ferito ed esaurite le munizioni, dopo aver tenuto testa per ore ad una torma di nazisti e fascisti che lo assediavano ed averne eliminati un buon numero. Il suo comandante, Giovanni Pesce “Ivaldi”, lo aveva tratto in salvo dopo che quella notte in un’azione importante, loro due erano rimasti feriti e gli altri due, Bravin e Valentino, feriti gravemente erano stati catturati e sarebbero poi stati uccisi. Ivaldi era uscito dal rifugio in Via San Bernardino (oggi quasi angolo Via Di Nanni…) per organizzare il trasporto in un ospedale sicuro, i nazifascisti, grazie a qualche spiata, arrivarono prima.
Non ho mai avuto il bene di ricevere posta o di parlare con il signor Daniele Valle, che mi dicono sia il presidente della circoscrizione nella quale si trova casa mia. L’ultima volta che lo vidi, mi pare un anno fa alla commemorazione per Dante di Nanni, tenne un interessante discorso nel quale su Di Nanni non veniva detta una parola, ma in compenso si spiegava agli astanti — abbastanza rassegnati — come mai fosse stato un bene che il PD (partito del Valle suddetto) avesse fatto un necessario accordo con i postfascisti del PdL e con il pregiudicato Berlusconi per mandare Letta al governo. Non mi piacque la persona, né quello che diceva, né soprattutto che lo dicesse in quell’occasione. Lo trovai disturbante.
Ieri ho ricevuto una email, dal signor Daniele Valle. Non ricordandomi il suo nome, e vedendo inizialmente la foto che vi compariva, la famosa foto di Dante di Nanni, ho iniziato a leggerla con piacere. Piacere che si è poi trasformato in altro.
Se infatti guardavo la colonna di destra, leggevo la notizia delle celebrazioni per il 70° della morte di Dante di Nanni.
Sulla sinistra (solo topologicamente) leggevo invece che al signor Valle “Il Partito Democratico ha chiesto la disponibilità ad esser in lista per le imminenti elezioni regionali”.
Ho da fare alcune pubbliche richieste, al signor Valle:
1) Faccia una cosa nuova che non ha ancora mai fatto nessuno, dica la verità; e scriva, al posto: “Volevo candidarmi alle Regionali perché mi considero un giovane politico in ascesa e la Circoscrizione mi sta stretta, e dopo aspra battaglia nel mio partito ho ottenuto un posto in lista”. E’ così per tutti, e a questa barzelletta del “mi hanno chiesto di candidarmi” non crede mai nessuno.
2) Eviti, la prego, di usare la faccia e il nome di Dante di Nanni per fare la sua propaganda elettorale via email o su internet. Dante di Nanni era dei GAP, Dante di Nanni era comunista, voialtri del PD dal partito comunista non avete ereditato nulla, se non le sedi e il giornale. L’ANPI non è il giardinetto dietrocasa del PD. E’ un peccato che non dico Dante di Nanni, ma almeno Giovanni Pesce non sia più fra noi per dirle due paroline ben dette.
3) Il 28 aprile, alla commemorazione, eviti di infarcire il suo immancabile discorso di propaganda elettorale e di affermazioni altrettanto disturbanti di quelle dello scorso anno. Il pubblico che la ascolterà è lì per celebrare Dante di Nanni, ed a volte, magari per età, non conosce la verità: continua a votare PD pensando che tutto sommato voi siate quello che era il vecchio PCI per il quale tutti noi abbiamo votato, quando serviva. Lei sa meglio di me che non è vero, e che queste operazioni rasentano il raggiro elettorale.
Se la sua Circoscrizione mette dei soldi per finanziare le iniziative per celebrare Dante di Nanni, è cosa buona e giusta. Eviterei, però, di chiederci in cambio di votare per lei. Il voto di scambio lo facevano i democristiani, ai quali voialtri del PD assomigliate ormai in maniera zelig.
dal blog Uno scienziato borderline, su il manifesto online
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