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Pisa: uniti contro speculazione, privatizzazioni e attacco alla sanità pubblica

Venerdì 4 luglio una delegazione delle realtà che a Pisa aderiscono al Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute (Unione Sindacale di Base, Circolo agorà e Ross@) hanno partecipato a un’importante tappa di ‘Back to the city’ promossa dal Municipio dei Beni Comuni, al fine di evidenziare la scandalosa presenza in città di grandi spazi e edifici pubblici e privati chiusi e abbandonati, in attesa delle future speculazioni finanziarie e edilizie. 

Il punto d’incontro è stato in Via Zamenhoff, di fronte all’ex sede dell’ASL di Pisa, chiusa da alcuni anni e come altri edifici pubblici all’incanto, in attesa di un’improbabile vendita alla ricerca di denaro fresco, per alimentare politiche di vera e propria dismissione del Servizio Sanitario pubblico imposte dall’Unione Europea, come denunciato in alcuni nostri cartelli posizionati al fianco del simbolico “sigillo” messo dai militanti del Municipio all’ingresso dell’edificio. 

Il presidio volante ci ha dato l’occasione per evidenziare una volta di più l’obiettivo dei burocrati di Bruxelles di rompere l’immenso salvadanaio rappresentato dai servizi sanitari nazionali. 

Spending review, pareggio di bilancio in costituzione, patti di stabilità per i Comuni sono la realizzazione concreta sui territori di queste politiche europee di massacro sociale. 

Nei cartelli abbiamo evidenziato come in Italia la spesa sanitaria è pari a circa il 7% del PIL, più bassa del 46% rispetto a quella tedesca. Nonostante questo, dal 2000 al 2013 sono stati tagliati 52mila posti letto, dal 2010 al 2014 ventiquattro i miliardi di euro decurtati dal budget della spesa nazionale, in parte recuperati con nuovi ticket e rincaro degli esistenti, blocco del turn- over del personale sanitario, azzeramento dei fondi per il sociale, che nel 2013 si è ridotto a un decimo rispetto al 2008. 

La spesa sanitaria passerà così dal 7% del pil al 6% entro il 2017. 

Queste politiche in pochi anni hanno costretto oltre dodici milioni di persone a rinunciare a cure e medicine. 

In Toscana la giunta Rossi sta tagliando il servizio sanitario regionale più dei governi nazionali, con una violenta riduzione dei fondi per il sociale, lo smantellamento della sanità pubblica a favore del privato, la riduzione dei posti letto a 3,15 ogni 1.000 abitanti, la chiusura dei piccoli ospedali periferici e l’apertura di mega ospedali attraverso il metodo del Project Financing, che consegna per decenni la loro gestione alle imprese edili che li costruiscono, la riduzione del 118 con la chiusura di 9 centrali operative su 12, i servizi di emergenza affidati alle organizzazioni del volontariato, la chiusura di tanti punti nascita, i tagli al personale sanitario e dei contratti di appalto del 7%, l’aumento dei ticket. Politiche di dismissione e accentramento dei servizi sanitari che stanno penalizzando utenti e malati come non mai: il caso del pronto soccorso di Cisanello è esemplificativo, e i recenti attacchi del “governatore” Rossi, ex Assessore alla Sanità toscana e attuale Presidente della Giunta esprimono solo il cinismo e l’ipocrisia di una classe politica che sta consegnando il SSN e la salute dei meno abbienti alla speculazione privata. 

In questa situazione di devastazione del servizio sanitario nazionale e locale si chiudono grandi edifici come in via Zamenhoff, mentre alla sanità pubblica mancano spazi e distretti! 

L’iniziativa del Municipio dei Beni Comuni alla quale abbiamo partecipato ci ha permesso di tornare su un tema centrale come quello del diritto alla salute sui nostri territori, dimostrando una volta di più l’importanza straordinaria della sinergia e della condivisione di percorsi e obiettivi solo in apparenza diversi, uniti intimamente da politiche europee, nazionali e locali che stanno ridisegnando radicalmente il modello sociale, politico e culturale del continente, attraverso la distruzione sistematica di diritti, welfare, sicurezza sociale e democrazia per milioni di lavoratori, giovani, pensionati, migranti. 

La tappa di venerdì è stata per noi un passaggio importante, verso quel contro semestre europeo lanciato con la manifestazione nazionale del 28 giugno a Roma, che intendiamo costruire anche sui nostri territori con il Municipio dei Beni Comuni e tutte le realtà disponibili a convogliare energie, lotte, vertenze e mobilitazioni contro un’Unione Europea nemica dei popoli.

Le realtà pisane aderenti al Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute

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