«Stop bombing gaza. Palestina libera». Dietro lo striscione d’apertura, sostenuto dai membri della comunità palestinese di Roma, alcune migliaia di persone (diecimila, secondo le prime stime) stanno manifestando a Roma contro il massacro dei palestinesi di Gaza. Il corteo è partito da piazza Vittorio, diretto verso San Lorenzo. “Per rompere il silenzio mediatico e istituzionale sul massacro degli uomini e delle donne di Gaza”. Forte anche la presenza di altre comunità arabe, solidali con i fratelli di Gaza.
Fumogeni e slogan:«Siamo tutti palestinesi» e «Free Gaza», soprattutto. Ma anche uno striscione con su scritto “Israele minaccia per l’umanita”. Bandiere della Palestina, kefiah e foto dei bambini feriti nei bombardamenti. Uno schieramento esagerato di poliziotti non è servito a spaventare quanti – e sono davvero tanti – ritengono che non si possa essere “equidistanti” tra massacratori e aggrediti.
Ilcomunicato di convocazione recitava:
“In pochi giorni sono state distrutte migliaia di case e assassinate intere famiglie. Vengono colpite moschee, ospedali, mezzi di soccorso, giornalisti. E’ stata ordinata l’evacuazione di ospedali e di almeno centomila persone, che non sanno dove andare a ripararsi, perché non esiste un posto in cui ripararsi. Mancano elettricità ed acqua. 1.750.000 Palestinesi, che Israele ha già rese profughi con la presa della loro terra dal’ 48 ad oggi, sono rinchiusi da un assedio che dura da 8 anni. Quante vite ancora devono essere date perché il mondo agisca e tutto ciò finisca?
Da Gaza arriva l’appello a non voltare loro le spalle ma a reagire esigendo:
• Immediata protezione internazionale dei civili a Gaza e in Cisgiordania
• Embargo militare su Israele e sanzioni ai paesi, in primis Stati Uniti ed Europa, che garantiscono ad Israele le forniture militari con cui commette i suoi crimini di guerra.
• Processare per crimini di guerra Israele e chiamarlo a renderne conto.
• Intensificare il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni per costringere Israele al rispetto dei diritti umani, alla protezione della popolazione sottoposta ad occupazione militare e ad adempiere al parere della Corte Internazionale che 10 anni fa ha chiesto l’abbattimento del muro perché illegale”.
“E’ certo che, senza pressione e isolamento, Israele continuerà con i massacri, l’occupazione militare e l’apartheid in Palestina. Per questo, riteniamo responsabili gli USA e l’Europa, compreso il Governo Italiano, che ne detiene la Presidenza, per l’impunità che continuano a garantire a questo stato canaglia. E riteniamo responsabile gran parte della stampa, completamente asservita alla propaganda sionista”.
Tutte le foto sono di Patrizia Corellessa.
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