Oggi nel quadro dello sciopero della logistica, lavoratori e attivisti del Sicobas avevano organizzato un picchettaggio contro le condizioni di lavoro praticate al Caat ossia i Mercati Generali di Torino La situazione è diventata ben presto pesantissima con lanci di pietre e lacrimogeni e cariche della polizia. Un commerciante ambulante, che ha avuto un litigio mentre cercava di forzare il picchetto e di entrare nel centro agroalimentare, è stato colto da infarto ed è morto. La insostenibile situazione di chi lavora nel Caat è nota da tempo e già cinque mesi c’erano state proteste da parte dei facchini e dei sindacati di base. Si tratta di quasi un migliaio di lavoratori “ufficiali” e di altrettanti lavoratori irregolari – denuncia il Sicobas – il facchinaggio viene gestito da qualche decina di cooperative, molte arruolate con metodi “da caporalato”, con lavoratori “sottopagati, spesso in nero, e in condizioni di schiavitù”. Per il Sicobas, in cinque mesi non è cambiato nulla. Cinque mesi fa sempre al Caat la tensione era stata altissima e un commerciante che aveva cercato di forzare i picchetti investendo tre manifestanti ed anche due poliziotti, a dicembre sarà processato per tentato omicidio.
Polizia e carabinieri, erano presenti in massa già da questa notte davanti al Caat, dove l’ingresso dei camion è stato bloccato per ben due volte e ci sono stati scontri in tutta l’area con barricate improvvisate e inseguimenti. Alcuni manifestanti sono stati identificati . Cinque sono stati denunciati per oltraggio a pubblico ufficiale. Un lavoratore straniero è rimasto ferito dagli agenti negli scontri.
Il video del Il Fatto su quanto accaduto al Caat questa notte
Il commerciante morto d’infarto, Giuseppe Di Cesare, ha 49 anni e si è sentito male dopo un banale litigio con un picchettante, mentre con la sua auto cercava di superare il picchetto ai mercati generali. Il pronto intervento del 118, già presente sul posto con una ambulanza, e il tentativo di rianimarlo con il massaggio cardiaco non sono serviti a nulla.
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