Mario Virano, direttore generale di Telt, la società incaricata di costruire e gestire la nuova ferrovia Torino-Lione, è stato rinviato a giudizio, a Torino, per omissione di atti d'ufficio. Il processo si aprirà il 20 ottobre 2017.
La vicenda si riferisce al fatto che, nel 2010-2011, quando Virano presiedeva l'Osservatorio sulla linea Tav Torino-Lione, non avrebbe consegnato subito dei documenti chiesti da un rappresentante della Comunità Montana della Valle di Susa (ora costituito parte civile).
La Procura aveva chiesto l'archiviazione del procedimento ma un giudice del Tribunale aveva ordinato la cosiddetta imputazione coatta.
Fin qui la notizia. Come si vede, si tratta di un profilo di illegalità molto minore rispetto al vero crimine in atto – il sequestro di una valle per una grande opera che non si finirà mai (la Francia ha difatto rinunciato), che interessa solo agli appetiti di alcuni grandi costruttori perennemente sotto inchiesta o in carcere, nonché a quelli delle mafie – ma delinea comunque un modo di comportarsi. Arrogante, menefreghista, senza alcuna considerazione delle popolazioni e delle istituzioni locali.
Al contrario, chi resiste a questo malaffare travestito da "opere pubbliche" viene perseguito da un quarto di secolo…
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