Ore 24.30 Renzi si dimette. Nel suo discorsetto finale, condotto ripetendo le sue battutine e i soliti slogan studiati da qualche "creativo", ha preso atto della schiacciante vittoria del NO e annunciato che domani pomeriggio, dopo la riunione del consiglio dei ministri, rassegnerà le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica.
La Costituzione resta, nell'impianto generale, quella nata dalla Resistenza. I problemi economici, sociali, politici, restano tutti. Ma sarà il caso di ragionarci con calma, già domani.
Ore 24.00 Renzi ha rinviato la conferenza stampa annunciata per quest'ora. Il panico e la confusione nella banda dei quasi golpisti è ora palpabile.
Nei dintorni di Palazzo Chigi cominciano ad avvicinarsi diversi gruppi di manifestanti, tra cui un folto gruppo di quanti hanno dato vita al Coordinamento nazionale per il NO sociale (Eurostop, Rete dei Comunisti, Pci, Rifondazione, collettivi di movimento, Usb, Unicobasm ecc).
Brillano per la loro assenza i "Comitati per il NO" costituiti da costituzionalisti e politici di seconda fila, Per fortuna che nella campagna, con manifestazioni e uno sciopero generale sorprendente per le dimensioni rispetto ai sindacati che l'avevano promosso, si era fatta sentire forte la presenza del NO SOCIALE.
Non solo a Roma, però… Anche a Bologna a quest'ora sono scesi in piazza compagni, sindacalisti e attivisti che avevano dato vita alla campagna per il NO sociale.
A Napoli centinaia di attivisti in festa si sono mossi in corteo da Piazza San Domenico alla Prefettura, in Piazza Plebiscito.
Ore 23.50 Anche i voti reali condannano Renzi. Dopo che è stato scrutinato il 6% dei seggi, il sì resta fermo al 40,2%, mentre il NO vola al 59,8. CIAONE, Matteo!
Ore 23.35 Al secondo exit poll la frbice si allarga. Il sì rimedierebbe tra il 39 e il 43%, mentre il NO ovviamente tra il 57 e il 61.
Questo secondo exit poll è chiamato "ponderato", perché considera anche i primi dati provenienti dai seggi. I quali, seppur ancora nell'ambito delle centinaia su quasi 80.000, confermano pienamente la tendenza.
Ore 23.20. Tutti gli exit poll, prodotti da istituti diversi, con campioni ovviamente assolutamente differenti, danno risultati praticamente uguali. Un solo punto di differenza (41-45 per sì oppure il 42-46%). Incrociando le dita, sembra una quadro sufficientemente chiaro
Renzi parla alle 24, e tutti cominciano a dire abbastanza apertamente che abbuncerà le dimissioni. Fosìrse anche da segretario del Pd.
Ore 23. Non è che l'inizio, naturalmente. Ma il primo ecit poll – un sondaggio condotto all'uscita dei seggi, quindi con un valore relativo – lo scarto tra sì e no, con un'affluenza vicina al 70% – danno un risultato che sebra irrecuperabile per Renzi, la sua banda e gli infami che lo "hanno messo lì". Cercatevi le rivendicazioni in internet, hanno detto proprio così, i "poteri forti" che intanto stavano lasciando questo paese senza più una struttura produttiva…
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Stroszek
"Governare gli italiani è inutile ". Mussolini? No, il piddino medio che sta sclerando di brutto in questi minuti sui social network!
Manlio Padovan
Adesso abbiamo l'occasione di dimostrare realmente se siamo un popolo. Se abbiamo votato NO con le idee chiare. Se abbiamo gente in grado di governare il paese. Se i migliori potranno finalmente arrivare ai posti importanti. Se i gruppi raccogliticci dei vari gigli magici hanno avuto la vita spezzata.