I legali di associazioni e spazi sociali sotto sgombero a Roma, hanno presentato questa mattina alla presidenza della Corte dei Conti una richiesta di deferimento del Vice Procuratore Regionale del Lazio Dott. Guido Patti. L’esposto segnala un’azione discrezionale ed estensiva da parte del dott. Patti verso i dirigenti capitolini in relazione ai provvedimenti sul recupero dei canoni e/o degli immobili di proprietà del Comune di Roma. In pratica si tratta delle minacce di danno erariale che sono state alla base delle determinazioni dirigenziali fatte proprie pienamente nel documento dell’ex commissario Tronca, e che hanno dato vita all’escalation di sgomberi e richieste milionarie di arretrati ad associazioni e spazi sociali nella città di Roma che usufruivano di un canone ridotto.
“Il suddetto Vice Procuratore ha deciso di promuovere azioni giudiziarie in merito a presunti danni erariali da addebitarsi ai dirigenti del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale. Fino alla data della presente istanza risultano notificati circa 200 inviti a dedurre e circa 132 atti di citazione. Secondo quanto appreso dal personale della Procura Regionale del Lazio sono stati confezionati circa altri 650 atti di citazione” è scritto nell’esposto presentato dai legali delle associazioni e di alcuni centri sociali.
“In particolare sono stati chiamati a rispondere i dirigenti del suddetto Dipartimento che, a decorrere dal 2008, si sono succeduti nell’incarico dirigenziale. Tutti gli atti di citazione sono stati redatti a ciclostile e con il metodo del copia/incolla. Con tali iniziative il Vice Procuratore ha letteralmente occupato il Registro Generale della Sezione Giurisdizionale del Lazio ed ha, oggettivamente, interferito nella normale gestione della Sezione Giurisdizionale”, si sostiene nella richiesta di deferimento del viceprocuratore Patti.
“Si chiede di verificare, svolti i necessari accertamenti, se con il record suddetto non siano stati travalicati i principi che tutelano e garantiscono l’autonomia e l’indipendenza dell’organo inquirente. Ad avviso delle scriventi Associazioni l’abuso della funzione inquirente sta nel fatto che i comportamenti concreti del Vice Procuratore costituiscono una illegittima interferenza nell’ordinaria attività amministrativa ed hanno determinato un vero e proprio stato di soggezione degli attuali dirigenti del Dipartimento Patrimonio, i quali si sentono vincolati a rispettare i suggerimenti del Vice Procuratore nella scelta di provvedimenti discrezionali anche in contrasto con la vigente regolamentazione del settore”.
Secondo i legali che hanno presentato l’esposto alla Corte dei Conti, nel corso delle istruttorie si è proceduto ad una distinzione tra i dirigenti che hanno accettato i suggerimenti del Dott. Patti (e così non hanno ricevuto addebiti e/o atti di citazione), ed i dirigenti che hanno tentato di rappresentare le difficoltà operative del Dipartimento con la speranza di una collaborazione fruttuosa (e sono stati tutti citati in giudizio). “Nel corso delle attività istruttorie (omettendo ogni distinzione tra le attività delle Associazioni ed i singoli beni dati in concessione) risultano avvenuti incontri tra il Vice Procuratore Dott. Patti ed il Commissario pro-tempore di Roma Capitale. Incontri tanto riservati da escludere la presenza di dirigenti capitolini. Sta di fatto, però, che il contenuto degli incontri risultava immediatamente descritto in modo specifico dalla stampa cittadina sotto il titolo omnicomprensivo (e perciò fuorviante) di “affittopoli”.
Nell’esposto inviato alla Corte dei Conti, si ricorda che gli attuali dirigenti del Dipartimento Patrimonio hanno adottato provvedimenti di sgombero a carico delle Associazioni ed ordinanze di richieste di pagamento di un presunto canone di mercato facendo riferimento ad una sentenza della Sezione Giurisdizionale del Lazio come malamente interpretata dal Vice Procuratore Dott. Patti. “L’adozione dei suddetti provvedimenti non è stata il frutto di un usuale procedimento amministrativo, ma è stata di fatto determinata dal Vice Procuratore Guido Patti, il quale in comunicazioni dirette alla Direzione gestione amministrativa del Dipartimento Patrimonio ha rappresentato l’inderogabile necessità di richiedere il pagamento dei canoni concessori a prezzo pieno di mercato rispetto al canone sociale del 20% e di procedere alle richieste di rilascio immediato degli immobili, rappresentando in caso contrario la necessità di procedere nell’incolpazione del danno erariale nei confronti del destinatario della comunicazione”.
L’esposto presentato dai legali delle associazioni sotto sgombero chiede infine al Presidente, “esperita ogni opportuna indagine, e sentito il Procuratore Regionale del Lazio della Corte dei conti, qualora la S.V. ravvisi in quanto sopra illustrato eventuali elementi di rilevanza disciplinare, voglia deferire alla competente Commissione dell’Organo di Autogoverno della Corte dei conti il Dott. Guido Patti per far accertare se nel comportamento del Vice Procuratore siano ravvisabili gli estremi per l’adozione di provvedimenti sanzionatori”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa