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Da San Ferdinando a Saluzzo. Non si ferma la battaglia per i diritti dei braccianti

Lunedi sera si è svolta a Saluzzo una partecipata assemblea dei braccianti organizzata dal Coordinamento Lavoratori Agricoli USB, che ha visto la partecipazione del Comitato Antirazzista Saluzzese, Aris, Carovane migranti ed altre realtà che operano sul territorio. L’assemblea si è tenuta davanti alla caserma che il Comune di Saluzzo ha messo a disposizione a partire da quest’anno per l’ospitalità temporanea di circa 400 lavoratori agricoli, con l’intento di superare la baraccopoli che ha tristemente caratterizzato le passate stagioni estive saluzzesi.

La caserma, su cui era già uscito un articolo su Contropiano, rappresenta sicuramente un passo avanti per i molti lavoratori agricoli che arrivano da altre città piemontesi o dalle campagne del sud Italia, ma rimane una soluzione insufficiente sia per quanto riguarda le condizioni in cui si vive all’interno sia in quanto non è in grado di soddisfare il bisogno abitativo di tutti i lavoratori. In particolare, gli stanzoni in cui sono stati montati i letti a castello non hanno finestre, bensì enormi portoni a grata che fanno entrare aria fredda durante la notte, mentre le docce (con acqua fredda), i bagni chimici e i fornelli sono situati nel cortile, ma sono molto pochi rispetto ai bisogni delle quasi 400 persone ospitate.

L’accesso alla caserma è controllato tramite un badge che è stato dato ai braccianti, generalmente ai primi arrivati a Saluzzo. Attualmente ci sono altri 200 lavoratori circa che dormono per terra sul marciapiede antistante la caserma, a cui non viene concesso di montare le tende nemmeno quando piove.

Per far fronte a questa situazione di estremo disagio, che ha luogo a due passi dal centro storico della ricca cittadina di Saluzzo, un nutrito gruppo di lavoratori ha occupato una vecchia fabbrica abbandonata, in cui però non c’è nè luce nè acqua.

Al problema abitativo si somma quello lavorativo: oltre al fatto che alcuni non hanno ancora trovato un lavoro, gli altri sono costretti a straordinari non pagati, con contratto sottopagati e spesso parzialmente o addirittura del tutto in nero. E’ necessario inoltre sottolineare che la maggior parte di questi braccianti non riesce ad accedere alla disoccupazione agricola perché non raggiunge il numero di giornate minime richiesto a causa del lavoro grigio.

Questa situazione drammatica è emersa dai tanti interventi dei lavoratori agricoli durante l’assemblea di ieri, a cui ha partecipato anche Aboubakar Soumahoro, sindacalista dell’USB attivo nelle lotte del bracciantato in Italia.

I braccianti hanno espresso con forza e determinazione la necessità di organizzare una manifestazione a Cuneo per il prossimo sabato (21 Luglio). Si partirà dalla caserma di Saluzzo sabato mattina per andare a sfilare per le vie di Cuneo e arrivare sotto la prefettura, dove si intende ottenere un incontro con le istituzioni responsabili di questa condizione abitativa e lavorativa.

 

 

 

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