I sindacati dell’Ilva, Fim, Usb, Fiom, Uilm hanno dichiarato la mobilitazione generale dei lavoratori di tutto il gruppo Ilva per l’11 settembre con scioperi in tutti gli stabilimenti del gruppo e presidio a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei sindacati che “attendono dal 6 agosto la ripresa del negoziato e la valutazione di legittimità da parte del ministero della gara per l’aggiudicazione del gruppo”.
Lunedì, proseguono, “abbiamo unitariamente sollecitato il governo a convocare tutte le parti e ad oggi non abbiamo avuto ancora risposta”. Le risorse finanziarie, ricordano, “sono ormai quasi esaurite e il 15 scade l’amministrazione straordinaria”.
“Pertanto, nel permanere delle condizioni attuali – concludono – dichiariamo mobilitazione generale di tutto il gruppo Ilva per l’11 settembre con scioperi in tutti gli stabilimenti del gruppo e presidio al Mise”.
Meno di una settimana fa, l’Usb era tornata a chiedere la nazionalizzazione dell’Ilva anche alla luce delle irregolarità evidenziate nella svendita da parte dello Stato alla multinazionale Arcelor Mittal. “L’avvocatura dello Stato ha confermato l’irregolarità della gara che ha consegnato il gruppo Ilva a Arcelormittal. Il ministro Di Maio ha pertanto dichiarato l’illegittimità della gara stessa. Ciò significa, in sostanza, che saremmo di fronte ad una gravissima violazione dell’interesse pubblico” avevano denunciato Francesco Rizzo e Sergio Bellavita di Usb, “Per queste ragioni occorre annullare la gara, risolvere il contratto con Arcelormittal e rendere pubblica la proprietà dell’acciaieria. Solo un intervento diretto dello Stato può davvero coniugare ambiente, salute, patrimonio industriale e occupazione”.
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