Ce l’abbiamo fatta anche quest’anno. Olivia, Kostas, Antonio, Guido, Luca, Gianluca, Vanghelis, Manolis, Stella, Aurélie, Benedetta, Tiziana, Federica, Paolo, Pierluigi, Giada, Mario, due Franceschi e due Niccolò, Michael, Patrizio, Sandro, Sergio, Marie-Claude, Giustiniano e Andrea sono riusciti a pagare, con il loro lavoro, l’ingente somma che il PCF richiede per il noleggio, durante meno di tre giorni, di una tenda di 50 mq, di due banconi, un frigo, un piccolo acquaio, tavoli, sedie, acqua e corrente elettrica al Village du Monde della Fête de l’Humanité, nel Parco della Courneuve.
Proponiamo, come il Circolo Carlo Giuliani di Parigi fa dal 2007, pastasciutta con due diversi sughi, uno per i carnivori e l’altro per i vegetariani, vino, grappa, limoncello, spritz e caffé. Ci sono anche dei t-shirts, fra i quali quello che ricorda Carlo Giuliani, la cui morte ha tragicamente segnato l’inizio di un nuovo secolo di lotta contro una repressione del dissenso che arriva fino all’omicidio. Tutti i prodotti sono acquistati in Italia e trasferiti in Francia a cura dei compagni del Circolo, gli stessi che hanno preparato, a casa, i sughi per la pasta.
I nostri 50 mq sono uno spazio ristretto, all’interno del quale, quasi come su una barca, i compagni presenti imparano a lavorare a contatto di gomito, molte ore di seguito, approfittando di qualche pausa per bere un bicchiere e mangiare un boccone. Nello stesso tempo, si risponde alle domande delle centinaia di visitatori della Festa che si fermano per prendere un caffé, bere un sorso, mangiare un piatto caldo e, soprattutto, per chiedere, preoccupati, cosa succede in Italia. Alcuni li rivediamo tutti gli anni. Sono spesso francesi, figli e nipoti di emigrati da tutte le regioni d’Italia, dal Piemonte alla Calabria, alla Sardegna, alla Sicilia, ma anche giovani di una nuova emigrazione, tanto diversa da quella dei loro padri, temporanea e, prevalentemente, intellettuale.
Molti ci hanno inutilmente cercato sul programma della Festa, dal quale Rifondazione comunista sembra scomparsa. Per fortuna ci hanno trovati, non sulla carta ma sul terreno… Il posto è lo stesso da molti anni, sull’avenue Che Guevara al Village du Monde. Quest’anno, noi che ci lavoriamo da dodici anni condividiamo lo spazio con «Potere al popolo», il nuovo movimento che, partito da Napoli, sta conquistando rapidamente l’Italia, e con i compagni greci di Unità Popolare (Λαϊκή Ενότητα), espressione delle forze sociali che, nella prospettiva del socialismo del 21° secolo, sono impegnate nella lotta contro l’austerità, la troika, i memorandum e tutto ciò che comportano per le classi lavoratrici ed in primo luogo per i giovani, le donne, i pensionati, gli immigrati.
Sono proprio i giovani e giovanissimi di «Potere al popolo» a fornire a noi, inaffondabili «rifondaroli» del Circolo Carlo Giuliani, più navigati ma anche più stagionati, le energie supplementari indispensabili a far fronte all’afflusso, a momenti veramente impressionante, di persone provenienti da Parigi e dalla sua sterminata banlieue, ma anche dal resto della Francia.
Ci fa visita anche Gianluca Schiavon, dirigente veneziano di Rifondazione comunista invitato dal PCF a partecipare a due dibattiti, e Salvatore «Saso» Prinzi, di «Potere al Popolo», che parla degli obiettivi del movimento a un pubblico attento.
Applauditissimo. Giorgio Cremaschi, in collegamento skype, ci parla di Eurostop e della situazione politica italiana.
Accanto a noi, dei giovanissimi compagni di Gaza e dei campi profughi palestinesi in Libano con i quali scambiamo idee e otteniamo informazioni di prima mano, “barattando” una pasta per un falafel. Dirimpetto, come ogni anno, i compagni tedeschi della «Die Linke», con i quali, oltre che idee ed esperienze, scambiamo da molti anni salsicce e birra contro pasta e vino. Li rivediamo a Berlino ogni anno, partecipando alla festa del loro giornale, a metà giugno, e alla commemorazione dell’assassinio di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, a metà gennaio. Quest’anno sono invitati al loro stand Gesine Loetsch, ex co-presidente, e Helmut Scholz, deputato del partito al parlamento europeo, una favorevole e l’altro contrario al nuovo movimento sorto in seno a “Die Linke”, «Aufstehen» (In piedi), promosso da Oskar Lafontaine e dalla sua compagna Sarah Wagenknecht.
Tre giorni pieni di sole e di speranze (la raccolta differenziata non funziona ancora, non si sa dove e come recuperare le bottiglie e la plastica regna indisturbata), conclusi da un brindisi a base di ouzo con i compagni palestinesi e un commosso «Palestina libera, Palestina rossa».
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