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Emergenza ambientale in Umbria

L’Umbria deve dichiarare l’Emergenza Ambientale. Basta cemento, vogliamo aria pulita, alberi e prodotti a km 0 in ogni quartiere.

Bisogna fermare il profitto dei privati a danno dell’ecosistema, i cicli produttivi delle aziende devono essere ripensati sul modello dell’economia circolare e devono avere un ritorno sociale. Una strada da percorrere è quella degli Ecodistretti, promossi da Medici per l’Ambiente per il controllo popolare sull’uso di terra, acqua e aria.

Vogliamo avere la possibilità di dare l’esempio: piste ciclabili ovunque ce ne sia la possibilità.

Vogliamo lo sviluppo di tutta la filiera legata alla coltivazione e all’utilizzo della canapa. Vogliamo ridare piena dignità ai coltivatori e permettere loro di vendere i loro prodotti senza sottostare alle assurde regole valide per la grande distribuzione, e vogliamo la messa al bando di diserbanti e pesticidi. Sono loro, le comunità agricole con il loro lavoro a salvaguardare boschi e fiumi.

Dove passano cemento e speculazioni l’Umbria Cuore Verde d’Italia diventa ogni giorno il paradiso dei centri commerciali e della malavita. Perciò non cederemo un solo metro del nostro Appennino a SNAM per un gasdotto inutile e dannoso che piace solo a chi cerca un guadagno facile in un territorio già compromesso dal terremoto e dal grave spopolamento in corso.

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