Dopo la signorina Pascale in Berlusconi, Mario Monti e iettatori vari, ora arrivano le truppe corazzate. Ma nei toni falsi e cortesi che solo gli imprenditori piemontesi (fa rima, come il proverbio) sanno tirar fuori.
Ricordate le “Madamine Sì Tav”? Ma sì, quelle imprenditrici che avevano convocato una manifestazione in appoggio alla più inutile delle grandi opere inutili, per contrastare il movimento No Tav e la Val Susa proprio come aveva fatto il loro quasi-dipendente Arisio con la “marcia dei 40.000”, durate i 35 giorni di occupazione della Fiat, nel 1980…
Beh, se volete un simbolo di cosa sia il padronato para-industriale di questo paese (quelli che fanno i soldi lucrando sugli appalti pubblici, senza rischiare nulla di proprio), quelle madamine hanno fatto molto per disegnarvelo.
Ora fanno un passo in più, come racconta La Stampa – quotidiano di casa Fiat appena tornato in famiglia, visto che gli Agnelli se la sono ricomprata con il contorno dell’intero gruppo Repubblica-L’Espresso. Saranno oggi in piazza con le sardine!! Ma sì quel movimento “spontaneo” lanciato dal gruppo Repubblica-L’Espresso prima ancora che partissero i post e i twitter di convocazione della piazza bolognese (il loro esordio).
Incredibile vero? Quando si dice la coincidenza…
Certo, l’ingresso in campo del volto gentile dell’imprenditoria piemontese è persino più ingombrante dei vertici del Pd o delle interviste del capo, Mattia Santori. Questi non sanno che farsene delle belle parole e della “cura del linguaggio”, non sono abituati a girare intorno ai problemi, ai programmi, alle “cose da fare”.
Non si metteranno a disposizione in silenzio, come tutta la brava gente che ancora un volta si è mossa sperando nascesse qualcosa di utile per cambiare le cose. L’imprenditoria piemontese è conservatrice per classe, tradizione secolare, abitudine, pienezza di sé. Feroce, se vogliamo dirla tutta. Sabauda, a voler essere precisi.
Vorranno dire la loro (e già lo fanno, basta leggere l’articoletto de La Stampa, qui di seguito), spendendosi ancora una volta per le grandi opere, i bassi salari, le pensioni a cento anni e la sanità privatizzata (sono imprenditori, mica benefattori…).
Povero Sartori, tutta ‘sta fatica davanti ai microfoni per smentire di sostenere un qualsiasi programma – politico, sociale, economico, culturale, ideale, ecc – e poi rischia (rischia…) di trovarsene uno già bell’e pronto. Sempre lo stesso, peraltro.
Come farà a smarcarsi da questo abbraccio? Cacciando dalle piazza le signore bardate d’arancione, come con la bandiera rossa di Firenze? Ma dài, sarebbe “divisivo” e poco “moderno”…
E poi sono “madamine torinesi”, parlano a bassa voce e in modo educato, mica come quel buzzurro della Lega…
Ma sì, dài, ci sarà posto anche per loro.
“Per andare dove?”.
Eh no, questa è una domanda “divisiva”! La destinazione la saprete aprendo gli occhi quando si arriva…
P.s. Ultim’ora. «Il nostro mare non ha colore» e “per noi è importante il rispetto dell’ambiente”. Con queste sintetiche frasi chi parla per “le sardine” ha provato a disinnescare l’innesto delle “madamine” nella piazza di oggi. Vedremo se la piazza sarà capace di non farsi “sponsorizzare” da certi mostri…
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Le madamine sì Tav saranno in arancione tra le sardine a Torino
La metamorfosi da madamine sì Tav in «sardine in arancione» si compirà a Torino domani, 10 dicembre, in occasione della prima manifestazione organizzata dal gruppo spontaneo nato su Facebook. Indovinare quante saranno è una scommessa. Di sicuro si faranno notare perché chi aderirà dovrà indossare, come in occasione delle manifestazioni Sì Tav, un indumento arancione che funzionerà come elemento distintivo.
Il comitato delle madamine, che per primo l’anno scorso è riuscito a portare in piazza oltre 30mila persone a favore della Tav, si è praticamente sciolto. Soprattutto dopo la candidatura alle elezioni regionali di Giovanna Giordano Peretti, uno dei volti più noti del gruppo delle sette signore, con Sergio Chiamparino all’interno della lista Chiamparino per il Piemonte del Sì di Mario Giaccone. Eppure è proprio lei a dare il via alla mobilitazione.
«L’arancione mi piace ancora – scherza – e poi nell’armadio dei torinesi credo che almeno una sciarpa di questo colore sia rimasta. Il comitato Sì Tav non ha dato un’adesione formale, ma con un gruppo di amici abbiamo deciso di partecipare. Porteremo palloncini arancioni e stamperemo tante sardine arancioni, che poi somigliano più alle triglie».
Le sardine in arancione si ritroveranno davanti al ristorante Turet (ex Brek) di piazza Solferino per poi proseguire insieme verso piazza Castello. «Porteremo anche bandiere italiane e bandiere europee come nelle altre adunate di piazza. Sarà una manifestazione di gentilezza e amicizia. Sento molte persone insospettabili che domani verranno. Di problemi ne abbiamo – conclude Giordano – e la voglia di farci sentire c’è ancora».
La Stampa
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