Come tutte le mattine ho percorso il sottopasso che attraversa l’autostrada laghi e che, in quel tratto, divide la provincia di Milano da quella di Varese, e sono passato a fianco dello stabilimento della Sanofi.
La conglomerata francese del farmaco ha stabilimenti in tutto il mondo, ha un fatturato di 40,4 miliardi di dollari, 104 mila 409 dipendenti e ha realizzato profitti per 3,3 miliardi di dollari (Forbes.com).
Non conoscevo ancora la notizia che, dopo qualche ora, le agenzie di stampa avrebbero cominciato a battere, e cioè l’annuncio (non ufficiale – reuters.com) del taglio di 1.680 posti di lavoro in Europa. La notizia ufficiale probabilmente verrà data oggi (26 giugno), in un incontrò che la direzione, guidata Paul Hudson, terrà con i rappresentanti dei lavoratori (lopinion.fr).
Nello stabilimento di Origgio sono presenti 125 dipendenti e collaboratori, insieme producono 37,1 milioni di confezioni di farmaci per automedicazione. Si tratta di quei prodotti che compriamo in farmacia e al supermercato, e che non necessitano di ricetta medica. In particolare, Origgio è il centro mondiale di riferimento sia per la produzione di Enterogermina, sia per la produzione di Malox (entrambi marchi registrati da Sanofi).
Secondo i dati diffusi dal ministero della salute, e che riguardano i medicinali senza obbligo di prescrizione più venduti alle farmacie aperte al pubblico e agli esercizi commerciali, nel secondo semestre 2019, sono state vendute 1 milione e 120 mila confezioni di Enterogermina 4M-4ML sospensione orale, 791 mila confezioni 2M-5ML sospensione orale e 684 mila confezione 2M-5ML sospensione orale. Un affarone, se si considera che una confezione costa intorno ai 10 euro.
Non credo che stanotte i lavoratori della fabbrica di Origgio passeranno una notte serena, e domani mattina probabilmente avranno bisogno non solo del Malox, ma anche di una dose massiccia di Enterogermina, anche se la strizza non ha nulla a che vedere con la flora intestinale.
Speriamo che si tratti solo di una manovra intimidatoria, perché l’annuncio dei possibili tagli in Europa coincide con forti tensioni sindacali, soprattutto in Francia.
I cinque sindacati presenti nel gruppo ritengono di aver reiteratamente avvertito la direzione delle condizioni di lavoro pericolose nella società (lefigaro.fr). La settimana scorsa, sul posto di lavoro, un dipendente si è suicidato. I sindacati hanno denunciato una condizione di lavoro che mette a rischio la vita del personale («une mise en danger des vies»), una condizione, dicono i sindacati francesi, diventata intollerabile («intolérables»).
In un volantino diffuso martedì scorso, le 5 sigle sindacali hanno denunciato una situazione di pericolo grave e imminente, e la necessità di intervenire («pour cause de danger grave et imminent» … «tenter de prévenir une situation devenue dangereuse»).
Non siamo ancora in autunno, non siamo alla fase 4, siamo solo alle prove tecniche di una guerra al massacro tra colossi farmaceutici per conquistarsi lo spazio vitale.
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