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Bollate. Un omicidio efferato che non avrà giustizia

Per ora si sa solo che aveva 52 anni e che era di origini egiziane . È stato divorato da una di quelle macchine che vediamo con qualche brivido nei film polizieschi. Quelle che afferrano la carcassa di una vecchia auto, la schiacciano e la trasformano in un compatto mucchio di ferro.

Alla Riam di Bollate, Milano, un operaio è andato a lavorare ed è finito in quelle spaventose mascelle d’acciaio che riducono in un cubo un’automobile, figurarsi un corpo umano.

È un omicidio efferato che non avrà alcuna giustizia. È sicuro che in quell’azienda non siano state rispettate le norme di sicurezza, altrimenti l’operaio sarebbe ancora vivo, anche se fosse svenuto per un malore,anche se fosse giunto ubriaco al lavoro, anche se fosse stato posseduto da istinti suicidi.

Perché le norme e gli impianti di sicurezza sono fatti proprio per impedire che si muoia per situazioni impreviste. Solo che quella sicurezza costa, e siccome nessuno controlla le aziende risparmiano su di essa.

Eppure quale padrone è in carcere in Italia per aver ucciso sul lavoro? Nessuno, i responsabili dell’azienda il cui macchinario ha stritolato Luana D’Orazio hanno patteggiato per meno di due anni di pena sospesa e poi condonata.

Si rischia molto di più a partecipare ad un rave che a togliere i fermi di sicurezza ad un macchinario pericoloso per farlo lavorare più in fretta e con più profitto. Del resto il governo non vuol disturbate “il fare” e la magistratura scopre ogni cautela e garantismo possibile solo quando deve indagare sui padroni delle imprese dove gli operai vengono assassinati per guadagno.

Uccidere gli operai conviene, in Italia.

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2 Commenti


  • Barbara

    Certamente non si deve morire per guadagnarsi uno stipendio ma non è nemmeno giusto che una persona che ha lavorato per 40 anni nella propria azienda non abbia i “requistiti” per poter essere responsabile per la sicurezza solo perché non ha le scuole superiori e quindo deve delegare e pagare una persona , che si ha studiato, ma nemmeno sa come si svolge un determinato lavoro ed è seduto ad una scrivania magari in un’altra città…però lui i requisiti li ha…e queste leggi di certo non le ha fatte il governo appena insediato.


  • Dani

    Vorrei sapere dove sono stati nei passati dieci anni di governo non eletto dal popolo tutti i benpensanti che si accorgono solo adesso dei problemi relativi alla mancata sicurezza sul lavoro….. certo non è giusto morire per lavorare, ma non è neppure giusto occupare e devastare abusivamente proprietà di altri… cerchiamo di lavorare tutti i sieme per avere un’Italia migliore e rispettosa delle regole.

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