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Grazie Armata Rossa

Gli studenti di una scuola romana questa mattina hanno celebrato la Giornata della Memoria ripristinando alcune verità storiche.

78 anni fa le truppe sovietiche liberavano il campo di concentramento di Auschwitz.

Oggi, a 78 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, abbiamo voluto ringraziare l’Armata Rossa per il suo contributo fondamentale e decisivo nella lotta al nazifascismo e nella liberazione dell’Europa.

Negli anni l’occidente ha voluto riscrivere la storia, pensiamo alla mozione dell’UE che equipara nazifascismo a comunismo, pensiamo alla circolare anticomunista di Valditara, pensiamo al film “La vita è bella” con Benigni dove ci viene raccontato che furono gli americani a liberare il campo di concentramento.

Ma furono veramente gli statunitensi a liberare gli ebrei detenuti nei campi di concentramento? La storia ci insegna diversamente: furono le truppe dell’Armata Rossa che per prime, il 27 gennaio 1945 arrivarono nel campo di concentramento di Auschwitz, liberarono i prigionieri e raccolsero le testimonianze dei sopravvissuti.

Vennero così conosciuti in tutto il mondo i genocidi compiuti dai nazisti. Attualmente i rappresentanti del museo di Auschwitz escludono la Russia dalle celebrazioni nel giorno della memoria, un evidente mossa di scontro geopolitico ma che con sé porta anche un pericoloso attacco storico e ideologico.

L’Armata Rossa ebbe un ruolo prioritario nella caduta definitiva del nazismo concretizzatasi con la dichiarazione di suicidio di Hitler e con la liberazione di Berlino, capitale del Terzo Reich; il prezzo pagato dal popolo sovietico fu di oltre 20 milioni di morti.

Dunque non è più scontata la verità storica dal momento che la propaganda occidentale da sempre cerca di sminuire le azioni che sono state invece decisive, contro il nazismo, dell’Unione Sovietica, ricordando anche che è stata la nazione con più perdite nella seconda guerra mondiale.

L’Occidente infanga costantemente l’Unione Sovietica già a partire dalla rivoluzione d’ottobre guidata da Lenin dove vengono raccontati molti falsi storici.

Nel frattempo al giorno d’oggi è in atto un grande sdoganamento dei nazisti: ne è un esempio la legittimazione del battaglione Azov in Ucraina, dove è stato celebrato poco tempo fa dallo stesso parlamento ucraino il nazista Bandera.

Riteniamo importante rammentare queste cose anche dopo il documento che il ministro dell’istruzione Valditara ha fatto girare nelle scuole prettamente anticomunista che straripa di falsi storici e nega il ruolo liberatore ed emancipatore che hanno avuto le esperienze socialiste nello scorso secolo (e hanno tutt’oggi, pensiamo a Cuba), a cui noi invece rispondiamo con un ringraziamento all’Unione Sovietica, all’armata rossa, e con l’impegno di continuare la lotta contro il fascismo e il nazismo di oggi, affinché non gli venga lasciato spazio, mai più.

Opposizione Studentesca d’Alternativa

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Neanche il giorno della memoria risparmiato dalla propaganda di guerra

La Russia, il cui popolo pagò il tributo di sangue più alto di tutti nella seconda guerra mondiale durante la lotta di liberazione dal nazifascismo, è stata esclusa dalla cerimonia per l’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa il 27 gennaio 1945.

Se qualcuno pensava ci fosse un limite all’indecenza nella furia bellicista della propaganda di guerra dell’Occidente, dovrà ricredersi: in guerra vale tutto, anche strumentalizzare il giorno della memoria e lo sterminio perpetrato dai nazisti – così come si può tranquillamente chiamare l’Ucraina di Zelensky “libera e indipendente”, quale è stata definita nelle motivazioni che giustificavano l’esclusione russa.

Vale tutto se pensiamo anche che in Italia ieri si è celebrato ufficialmente per la prima volta il giorno della “memoria e del sacrificio degli Alpini”, istituito lo scorso anno per promuovere “i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale”!

Data che oltre essere a ridosso del giorno della memoria – d’altronde risponde alla stessa logica del “ricordo” delle foibe, oltre che al nuovo patriottismo della “nazione” occidentale sdoganato con questa guerra – è stata individuata, tra le svariate infamie che si potevano scegliere della storia dell’esercito italiano, perché cade nel giorno della battaglia di Nikolaevka del 26 gennaio 1943, cioè quando i nostri gloriosi alpini avevano invaso l’Unione Sovietica al seguito dell’esercito nazista tedesco.

In entrambi i casi si prendono due piccioni con una fava: si demonizza la Russia per alimentare la becera propaganda di questa guerra e di riflesso si attacca il comunismo rimuovendo o mistificando la storia dell’Unione Sovietica, in un gioco distorto che evoca continuamente una continuità tra l’URSS e la Russia capitalista dei Putin che, invece, si è costruita proprio sulla macerie e in radicale contrapposizione all’esperienza socialista – e che non a caso dagli anni Novanta è stata accolta e integrata nel salotto buono dell’Occidente neoliberista, almeno fino a quando la riemersione delle contraddizioni dello sviluppo capitalista non hanno messo in crisi l’egemonia statunitense facendo emergere nuovi competitor per la leadership mondiale.

Dietro la squallida propaganda di guerra, sono i mostri partoriti dalla propaganda e dal revisionismo storico dell’Occidente che, loro per primi, indicano indirettamente nel comunismo, evocandolo continuamente, il loro vero nemico, come dimostrato anche in tempi non sospetti dall’approvazione nel 2019 della risoluzione del parlamento europeo che equipara nazismo e comunismo.

Per noi non può essere che l’ennesima conferma di quale sia la strada giusta da seguire per costruire l’alternativa necessaria alla loro barbarie.

Cambiare Rotta

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5 Commenti


  • c. Sergio Binazzi

    è bello sentire che ci sono giovani che non si lasciano confondere dalla sporca manipolazione della storia che lo stato e l’informazione fanno quotidianamente. la verità è che come allora siamo alleati con dei nazisti, celebrare gli Alpini che hanno combattuto a fianco dei nazifascisti lo conferma oltre che offuscare il giorno della memoria


  • Flavio

    i 20 e passa milioni di sovietici morti per colpa dell’invasione nazifascista non erano solo russi. erano ucraini, bielorussi, georgiani, armeno, kazaki, ecc. La Russia non è l’Urss. anzi, per certi versi è la negazione neozarista del progetto internazionalista originario di Lenin e Trotsky


    • Redazione Roma

      All’epoca dei fatti erano tutti sovietici e questo è quanto affermano gli studenti. Ancora più precisamente: (…) “si demonizza la Russia per alimentare la becera propaganda di questa guerra e di riflesso si attacca il comunismo rimuovendo o mistificando la storia dell’Unione Sovietica, in un gioco distorto che evoca continuamente una continuità tra l’URSS e la Russia capitalista dei Putin che, invece, si è costruita proprio sulla macerie e in radicale contrapposizione all’esperienza socialista – e che non a caso dagli anni Novanta è stata accolta e integrata nel salotto buono dell’Occidente neoliberista”


  • Michele P.

    Gentile Flavio, concordo. W l’Armata Rossa sovietica antifascista! Vergogna per l’esercito mercenario putiniano, degno erede dei peggiori Batista, Somoza e Videla. 🙁


  • Luigi Dore

    Michele, credo che lei debba aprire più libri e spegnere più televisori. se ha bisogno di qualche consiglio su cosa leggere chieda pure.

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