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Sotto attacco la missione dei medici cubani nel mondo

È incredibile la falsificazione che il mondo “occidentale” e con esso la sua espressione economica, il liberismo, fa dell’arrivo dei medici cubani negli ospedali italiani ed in altri paesi del mondo.

È notizia di oggi che la corte penale internazionale dell’Aja abbia aperto una indagine sull’impegno solidaristico dei medici cubani nel mondo (oltretutto stimatissimi), trasformando un’opera di aiuto civile e sociale, addirittura in un #crimine internazionale compreso tra i reati che riguardano la tratta degli esseri umani.

In poche parole per la corte penale i medici cubani sarebbero costretti a prestare il loro servizio in cambio di ‘remunerazione bassa’, se rapportata ai tabellari minimi vigenti nei rispettivi ordinamenti del lavoro dei paesi di assegnazione.

È sorprendente la doppia retorica inquisitoria fatta da L’Aja.

La prima, infatti, sanziona un impegno solidale ed anche volontaristico di uno stato socialista come Cuba, che ha avuto la capacità di formare e istruire migliaia di medici, a differenza di molti stati capitalistici che hanno privatizzato il diritto all’assistenza sanitaria e l’accesso alle cure mediche, di fatto mercificandolo e subordinandolo al profitto.

E poi la domanda sorge spontanea. Anche le ONG, che basano la loro missione sull’opera umanitaria di volontari, che fanno… tratta di volontari?

La seconda. Ma come? La precarietà, la flessibilità del lavoro, il salario minimo, non sono forse retorica dell’economia capitalistica che nel tempo ha distrutto la cultura del lavoro e del salario garantito sostituendola con la precarizzazione, non solo degli stipendi, ma degli orari di lavoro ma anche dei tempi di vita?

Per fare un esempio i lavoratori dei TIS, impegnati negli enti pubblici, percepiscono al mese un sussidio tra 600 e 700 euro (prima era di 500), senza un’ora di contribuzione a fini previdenziali e la possibilità di godere della indennità di malattia.

Per non parlare di tutte le forme contrattuali flessibili che nel settore privato penalizzano lavoratrici e lavoratori, determinano gabbie salariali di fatto che lasciano gli stipendi bassissimi senza oltretutto agganciarli all’aumento del costo della vita.

Insomma la Corte Penale internazionale di L’Aja si preoccupa dello stipendio dei medici cubani di 1.200 euro impegnati a salvare (e menomale) quel che resta della sanità pubblica calabrese dopo anni di ruberie, che di certo sono rimaste impunite nel silenzio colpevole di tutte le istituzioni statali e internazionali.

Ma per un medico cubano uno stipendio di 1.200 euro, nel proprio Paese, vale molto di più che uno di 3000 in Europa ed in Italia.

È un fatto intuitivo. Per tutti tranne che per la corte penale internazionale. Curiosità…

L’Aja è la stessa corte che ha emesso un mandato di cattura contro Putin, e non perché avrebbe aggredito un paese sovrano, ma udite udite… perché avrebbe deportato i bambini ucraini in Russia.

Ma le onlus americane che li hanno portati per un periodo in Italia ed in altri paesi, li hanno invece salvati dalle bombe? (Stessa giustificazione data dalle autorità russe…)

Come si può notare dipende molto dai punti di vista.

Un fatto è certo. Se il Presidente Roberto Occhiuto non avesse ricorso a Cuba e Cuba non avesse essere risposto PRESENTE alla chiamata solidale, i nostri ospedali sarebbero già collassati prima del tempo.

Come del resto è già implosa la giurisdizione della Corte Penale internazionale di L’Aja che, pensate un po’, nasce da un trattato internazionale mai ratificato – ascoltate e tremate! – non solo dai russi, ma anche dagli illuminati e intraprendenti e onniscienti  Stati Uniti di America.

* sindaco di Polistena (RC)

Fonte: Corriere della Calabria

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1 Commento


  • Pasquale

    Dai cubani, tutti abbiamo solo da imparare. Molto umilmente.
    Hasta la Victoria!

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