La risposta delle piazze italiane all’appello alla solidarietà con il popolo palestinese è stata rilevante, nel caso di Roma possiamo dire imponente. Duemila persone a Napoli e almeno quattromila a Roma sono state un segnale politico di prima grandezza, così come lo erano state le prime e riuscite manifestazioni a Milano e Bologna dei giorni scorsi.
Oggi tocca di nuovo a Milano e poi a Torino, Firenze, Pisa, Vicenza, Brescia, Salerno, Bari, Catania, Cagliari.
Importante e numerosa alle manifestazioni la presenza di giovani arabi, quella seconda generazione che sul grido di “Palestina Libera” ha trovato il punto di sintonia con i loro coetanei italiani, che nel primo pomeriggio a Roma si sono “intuzzati” con la polizia per andare in corteo dall’Università La Sapienza a piazza Vittorio dove era previsto il concentramento per la manifestazione.
Prevedibile che la piena riuscita e non scontata riuscita delle manifestazioni solidali con la Palestina in Italia, susciterà l’isteria del governo, delle forze politiche e dei mass media filo-israeliani, i quali non riescono a capacitarsi della perdurante empatia tra consistenti settori della società e la causa storica dei palestinesi.
In Francia, Germania e Austria hanno esorcizzato il problema azzerando le libertà politiche e vietando le manifestazioni e le bandiere palestinesi, a conferma del vertiginoso processo di fascistizzazione delle “democradure” europee.
Ma l’incombenza del mattatoio su Gaza e sulla Cisgiordania sta costringendo all’angolo le forze oltranziste sia sul fronte che all’interno dei paesi del blocco euroatlantico. I commentatori filoisraeliani appaiono in seria difficoltà nel gestire il conflitto in corso in Palestina con lo schema adottato per la guerra in Ucraina. La storia, la legalità internazionale, i fatti, sono a favore dei diritti palestinesi che si è voluto rimuovere, umiliare, reprimere con ferocia per anni.
La ferocia di tutto questo non è quindi possibile limitarla ai morti israeliani del 7 ottobre. Ce ne sono stati tanti, troppi in questi decenni tra i palestinesi, ed è praticamente impossibile assegnare solo a qualcuno il monopolio dell’orrore. Ragione per cui diventa difficile gridare al terrorismo senza parlare anche del terrorismo di stato.
Le manifestazioni per la Palestina di questi giorni stanno lì a dimostrare che questo inaccettabile schema non funziona, sicuramente non funziona più.
La manifestazione di Roma
La manifestazione di Napoli
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maria
grazie a tutti e agli studenti romani per la magnifica manifestazione di ieri Nella tragedia in corso in cui la cancellazione del popolo palestinese incombe spero tanto in presidi quotidiani e manifestazioni a stretto giro
Silvano Tartarini
mi auguro che al più presto la politica dei due pesi e due misure, politica che riesca di innescare una terza guerra mondiale, finisca per divenire impraticabile agli occhi di tutti.