Nella notte tra il 24 e il 25 novembre il quartiere Corvetto è stato teatro di disordini a seguito della morte di Ramy Elgaml, un ragazzo egiziano di 19 anni morto a seguito di un inseguimento da parte dei carabinieri, di cui ancora non è chiarissima la dinamica.
Amici e parenti di Ramy – a cui esprimiamo prima di tutto il nostro cordoglio – hanno dato vita a proteste per le strade del quartiere già nel pomeriggio del 24 novembre, esponendo uno striscione con scritto “Verità per Ramy” .
Episodi come questi dimostrano quanto sia grande il malessere sociale che cova sotto la cenere delle periferie milanesi: Milano è una città per il business e gli affari dove la speculazione edilizia, finanziaria e dei grandi eventi si fa sulla pelle degli abitanti che vengono sempre più espulsi e schiacciati in contesti di degrado privi di servizi, totalmente abbandonati.
I costi dell’abitare e del vivere sono sempre più insostenibili e gli stipendi sono irrisori, con contratti che non offrono prospettive tenendo le vite delle persone in bilico nell’impossibilità di progettare un’esistenza dignitosa.
Il quartiere Corvetto, dove abitava Rami, è uno degli obiettivi dei rapaci della speculazione, basti pensare alle operazioni che coinvolgono lo scalo di porta romana e i cantieri delle nuove palazzine che invadono il quartiere.
A seguito dei disordini nel quartiere sono arrivate le esternazioni razziste e qualunquiste della politica: l’europarlamentare leghista Silvia Sardone ha associato il degrado delle periferie all’immigrazione, perpetrando l’idea xenofoba secondo cui il malessere delle periferie è causato dagli stranieri.
Cara Sardone, il malessere non lo causano gli immigrati, ma le politiche di asservimento a palazzinari e speculatori che il tuo partito, insieme al PD, cerca proprio in queste ore di trasformare in legge con il “Salva Milano”; lo causano l’affossamento della sanità e dei servizi pubblici e la mancanza di una via d’uscita dalla povertà per i giovani delle nostre periferie; gli ultimi rapporti sulla povertà a Milano sono impietosi e dicono chiaramente che colpisce sempre più donne e giovani e che aumenta a causa dei bassi salari anche tra chi un lavoro ce l’ha.
Nei giovani di seconda generazione la destra trova un perfetto capro espiatorio mentre il centrosinistra di Sala, di fronte a fatti come questi, tace complice; in fondo l’humus politico ed economico di questa città escludente l’hanno costruito loro.
Abbiamo bisogno di più case popolari, di scuole, ospedali e servizi migliori, di lavoro dignitoso che permetta una strada di emancipazione e riscatto per i giovani delle periferie, non certo di più repressione e forze di polizia. Basta incolpare gli immigrati, rivoltiamoci contro gli speculatori e i politici asserviti a loro!
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa