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Una risposta ai professionisti della menzogna

I rumorosi piagnistei che tentano di colmare il silenzio sulle infiltrazioni e sulle campagne denigratorie a mezzo stampa

La reazione scomposta de il Giornale e Libero, sommata alle dichiarazioni de il Tempo, Secolo d’Italia e di diversi esponenti politici ci dicono che siamo nel giusto. Si è scomodato anche La Russa parlando di “clima di crescente intolleranza” e il suo partito, Fratelli d’Italia, attraverso un comunicato di Donzelli e Bignami (ai quali si è aggiunto anche Renzi, bisbigliatore dei servizi alle fermate dell’autogrill, e Fratelli d’Italia). È lungo l’elenco di chi, da Gasparri al Ministro Giuli, partecipa della grande alzata di scudi di apparato per difendersi dai “quattro gatti estremisti”.

Dallo spavaldo “Venite pure, contestatori da operetta” dell’altro ieri sulla prima pagina di Libero si è passati alle urla di indignazione di tutto l’arco degli amici e del club della destra.

Il signor Sallusti, che si dice preoccupato per la tenuta democratica del paese, dovrebbe spiegarci come sia possibile parlare di democrazia e di informazione, dopo aver messo in campo una vera e propria rubrica diffamatoria, assieme ai suoi colleghi di Libero, contro una forza politica e una forza studentesca che alla luce del sole portano avanti le proprie battaglie e si presentano alle elezioni, peraltro senza sponsor.

Ci sembra solo debole e strumentale vittimismo, un esile paravento, visto che non a caso riceve la solidarietà da parte di chi come Bignami si faceva fotografare con la fascia delle SS, difeso proprio da Donzelli (per non parlare delle gesta del solito Ignazio La Russa). È ridicolo parlare di “imporre il pensiero unico”, quando è attivo un apparato, questo sì di “pressione politica” a mezzo stampa, per chi come il Governo ha tutto tranne che problemi ad accedere ai principali megafoni informativi, dalla TV, alle radio, ai giornali, oltre ai canali ufficiali delle istituzioni.

Ci teniamo a mettere in evidenza un altro aspetto. La debolezza di questi soggetti, da Fratelli d’Italia ai due fogliacci in questione, emerge anche dal tentativo di ridurre la nostra protesta di oggi a una questione “pro-pal” vs “amici di Israele”.

Siamo – si – “Pro-pal”, siamo stati in piazza da sempre al fianco del popolo palestinese che resiste alla pulizia etnica, al genocidio, all’appoggio che tutti questi soggetti come il resto dell’establishment europeo e statunitense danno al criminale di guerra Netanyahu e al progetto sionista.

Crediamo fermamente e lo ripetiamo: i fogli che inneggiano alla pulizia etnica e al genocidio e le scrivanie dove vengono scritti sono sporche di sangue, come le mani di chi fornisce supporto logistico, militare ed economico allo stato terrorista di Israele.

Eppure, la nostra manifestazione di oggi, come quelle degli scorsi giorni sotto il MUR e il Viminale a Roma, come la petizione che ha ricevuto in pochi giorni più di 5000 sottoscrizioni, hanno una ragione ben precisa, che si cerca di eludere e di derubricare, con evidente imbarazzo.

Per mesi le nostre organizzazioni sono state infiltrate da ben 5 agenti dell’antiterrorismo, e ancora il Governo è stato in grado solo di fornire qualche frase contraddittoria per bocca del sottosegretario Prisco, di fronte a fatti gravissimi. Per più di un anno il Giornale e Libero si sono dedicati alacremente ad accusarci di “sovversione”, “terrorismo” , a ricostruire legami e immaginari progetti di destabilizzazione.

Non è un problema che riguarda solo Potere al Popolo e Cambiare rotta: rimangono infatti senza risposte anche le operazioni di spionaggio ai danni di attivisti e giornalisti, come il caso Paragon dimostra, solo per citare le più eclatanti. È questo il vero problema di tenuta democratica e di libera espressione del paese.

Su questo, come su molte altre questioni, non rispondono. Siamo nel giusto, viste le reazioni, perché abbiamo colto nel segno indicando le responsabilità del Governo, denunciando pubblicamente l’accaduto, chiedendo risposte e chiarimenti. Siamo nel giusto, quando diciamo che il Giornale e Libero si dedicano a costruire un clima di criminalizzazione e menzogna volto a giustificare operazioni repressive ai danni delle opposizioni nel paese.

Continueremo a pretendere risposte, a indicare le responsabilità di chi fa da servitore con la propria “stampa amica” ai peggiori istinti reazionari. E soprattutto continueremo nella costruzione di una opposizione politica e sociale al futuro di guerra e miseria a cui ci vogliono condurre. Apertamente e alla luce del sole, come abbiamo sempre fatto.

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2 Commenti


  • SALVATORE ESPOSITO

    Buongiorno. Per fortuna esiste anche un dato incoraggiante. Le classifiche di trend e diffusione dei quotidiani italiani, anche in modalità on line, colloca Libero e il Giornale nelle ultime posizioni. E’ anche vero che i quotidiani più diffusi (Repubblica e Corriere) sono ancora quelli ancorati e finanziati dal capitale ma non si può avere tutto. Magari un giorno…. chissà…..


    • Redazione Contropiano

      sono ormai “giornali manganello”…

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