Notizie in aggiornamento:
Ultim’ora: Almeno 56 persone di nazionalità diversa sono state arrestate fino ad adesso da Israele durante l’assalto alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Tra di essi figurano 25 cittadini spagnoli, 9 turchi, 7 brasiliani, 4 francesi, 3 tedeschi, 3 britannici. Almeno cinque degli attivisti arrestati sono cittadini statunitensi.
Al momento risultano 4 navi assaltate e sequestrate e 3 senza contatto. Il resto delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla continua la navigazione con la “Mango” alla guida. Le navi sequestrate sembrano essere quelle che trasportano reporter, giornalisti e attivisti più noti.
La Marina israeliana ha iniziato a usare cannoni ad acqua contro la nave Meteque. “Se spegnete il motore, noi chiudiamo l’acqua”, hanno avvertito i militari con gli altoparlanti.
(Fonte: Pagineesteri)
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Arrivata ormai a poche decine di miglia dalle coste di Gaza, la Global Sumud Flotilla è stata abbordata dalle unità militari israeliane.
Dalle prima frammentarie notizie la prima nave ad essere attaccata è stata la Alma. “Potremmo perdere la connessione a breve – dicono gli attivisti a bordo -. L’invito a tutti è a sostenere la Global Sumud Flotilla, ma soprattutto il diritto all’esistenza del popolo palestinese. Siamo una flotta autorganizzata e pacifica”.
Pochi minuti fa le forze israeliane hanno sequestrato anche i partecipanti delle navi Sirius e Adara della Global Sumud Flottila.
Secondo il ministro degli esteri Tajani gli attivisti delle imbarcazioni assaltate dalle forze armate israeliane saranno portati ad Ashdod per essere successivamente espulsi.
Una volta arrivate a meno di 90 miglia dalle coste di Gaza, entrando nella ‘zona ad alto rischio’ in cui Israele in passato ha bloccato le missioni umanitarie, le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla hanno cominciato ad essere attaccate dalla marina e dalle forze speciali israeliane.
E’ da sottolineare ancora una volta che a quella distanza da qualsiasi terra un abbordaggio è un atto di pirateria internazionale, che ogni Stato sottoscrittore dei relativi trattati (in pratica tutta l’Unione Europea, tra gli altri) dovrebbe attivarsi per sanzionare in qualsiasi modo il criminale. Anche se si chiama Israele.

In Italia alla diffusione della notizia dell’attacco alla Flotilla sono scattate le prime mobilitazioni.
Aggiornamenti:
A Napoli già questa sera un corteo è dilagato dentro la stazione centrale bloccando i binari (foto a sinistra). Anche a Pisa e Piacenza sono state bloccate le stazioni (foto in basso). A Livorno è stato bloccato il porto.
A Roma cortei stanno convergendo sul presidio permanente in Piazza dei Cinquecento. E’ partito un corteo con l’obiettivo di raggiungere Palazzo Chigi ma il corteo è stato bloccato dalla polizia all’altezza di Piazza Barberini. La manifestazione chiede alla polizia di spostarsi e consentire di far passare la manifestazione. Dopo mezzora di fronteggiamento la polizia è arretrata e il corteo sta proseguendo su via del Tritone verso Palazzo Chigi con destinazione Piazza San Silvestro.
A Bologna l’appuntamento è a Piazza Maggiore. A Genova a Varco Albertazzi alle 22.00. A Livorno Presidio permanente al porto ore 21:00; a Lodi Piazza Duomo 20:30; Palermo Piazza Sant’Anna 22:00, Siena Piazza del Campo 21:00; a Firenze a Piazza SS. Annunziata 21:30; a Milano in Piazza della Scala alle 21:30; a Torino in Piazza Palazzo di Città; a Brescia in piazza Duomo alle 21.30…
Molti dei concentramenti si sono trasformati in cortei con migliaia di persone nelle strade delle varie città.
In aggiornamento.

Usb e Cgil hanno confermato in serata l’annunciato sciopero generale di emergenza per venerdi 3 ottobre.
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Qui di seguito il comunicato dell’Unione Sindacale di Base
AGGREDITA LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA: 3 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
ISRAELE ATTACCA IL DIRITTO INTERNAZIONALE. ORA È IL MOMENTO DI BLOCCARE TUTTO.
La Global Sumud Flotilla è stata abbordata e aggredita in mare aperto dallo Stato genocida di Israele, mentre era impegnata in una missione civile e pacifica per rompere l’assedio alla Striscia di Gaza e consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata.
Una flotta composta da lavoratori, volontari, rappresentanti di movimenti e società civile, in navigazione con un carico di beni di prima necessità, è stata colpita da un atto di guerra contro la pace, contro l’umanità, contro il diritto internazionale. Israele, con questo atto di pirateria, viola apertamente le Convenzioni internazionali e la Carta delle Nazioni Unite, e mette a rischio la vita di cittadini di diversi paesi, impegnati a garantire un canale umanitario permanente verso Gaza.
È un’aggressione che riguarda tutti e tutte noi.
Riguarda il principio stesso della libertà dei popoli, della solidarietà e della giustizia internazionale.
Riguarda il nostro ordine costituzionale, che all’articolo 11 ripudia la guerra e fonda la Repubblica sulla pace e sulla cooperazione tra i popoli.
Quando uno Stato, come Israele, colpisce una missione civile umanitaria riconosciuta e sostenuta da decine di organizzazioni in tutto il mondo, viola la sovranità morale e politica dell’Italia e dell’intera comunità internazionale.
Per questo la risposta non può che essere immediata.
Non è un fatto estero, è un atto che ci chiama direttamente in causa.
È necessario mobilitarsi da subito, in ogni città, in ogni luogo di lavoro, nelle strade e nei porti.
L’USB proclama la mobilitazione immediata e lo sciopero generale per il 3 ottobre.
Da questo momento chiamiamo ogni lavoratore e lavoratrice, ogni cittadino e cittadina, ogni organizzazione democratica e solidale a bloccare tutto: produzione, logistica, trasporti, scuola, servizi, in segno di protesta contro il crimine di guerra commesso da Israele e contro la complicità dei governi occidentali, Italia compresa, che continuano a fornire armi e sostegno politico al regime sionista.
Difendere la Global Sumud Flotilla significa difendere la libertà, la pace, la dignità del lavoro e dei popoli.
Significa dire basta al genocidio in Palestina e pretendere la fine immediata dell’assedio, dell’occupazione, delle forniture militari, del commercio con Israele.
L’Italia deve interrompere ogni collaborazione militare ed economica con lo Stato di Israele, chiudere i porti alle navi che commerciano con esso, sospendere gli accordi industriali e fermare l’economia di guerra.
È tempo di alzare la testa e scegliere da che parte stare:
con chi bombarda i civili o con chi lotta per liberarli?
Noi stiamo con la Flotilla, con Gaza, con il popolo palestinese, con chi costruisce la pace.
Blocchiamo tutto. Il 3 ottobre sarà sciopero generale.
Notizie in aggiornamento…..
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